Cacciari e Codello nel mirino di Sgarbi

VENEZIA. Ne ha per tutti Vittorio Sgarbi, mentre impreca contro la scelta del sindaco di Due Carrare di voler costruire un centro commerciale vicino alla casa di Francesco Petrarca. «Gli sputerebbe...
VENEZIA. Ne ha per tutti Vittorio Sgarbi, mentre impreca contro la scelta del sindaco di Due Carrare di voler costruire un centro commerciale vicino alla casa di Francesco Petrarca. «Gli sputerebbe in faccia», ha detto Sgarbi. E ne approfitta per insultare l’ex sindaco Massimo Cacciari e l’ex Soprintendente Renata Codello, rei, a detta del critico d’arte ferrarese, di non aver impedito la costruzione dell’Hotel Santa Chiara e aver consegnato a Venezia una struttura oscena.


Il poeta «lo picchierebbe, quel sindaco, simile a un altro (segue insulto,
ndr
) che si chiama Cacciari, un poveretto che non solo prima ha voluto il Ponte di Calatrava, ma poi anche l’Hotel Santa Chiara».


Per il critico, nonostante Soprintendenza e magistratura avessero dato l’ok per la realizzazione, Cacciari avrebbe dovuto imporsi e dire di no: «Uno che fa il sindaco deve difendere l’interesse pubblico e non avere nulla di cui vergognarsi davanti alla storia (…). Il sindaco non è un funzionario che deve applicare delle regole, allora non è più la persona che deve rappresentare quello che i cittadini chiedono». Sgarbi, come un fiume in piena, ha proseguito dicendo in sintesi che Cacciari si è lavato le mani: «Diceva che la questione doveva risolverla la Sovrintendenza (…) con quell’altra, la Codello (…) che a sua volta non poteva dire di no in quanto la magistratura, origine di molti mali, aveva dato ragione al proprietario del terreno dell’albergo che aveva fatto l’accordo di poterlo raddoppiare». Non è la prima volta che Sgarbi impreca contro Cacciari e la Codello a proposito del cosiddetto cubo di Santa Chiara che, una volta scoperto dai teloni dell’impalcatura che lo ricoprivano, aveva lasciato tutti a bocca aperta.


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