Caccia al daino scappato da un giardino

MIRANO. Uno è scappato e gli uomini della ex Polizia provinciale, che ora dipendono dalla Città metropolitana, gli danno la caccia, e altri tre esemplari sono finiti sotto sequestro per ordine del pubblico ministero di Venezia Francesca Crupi. Si tratta di daini (sono mammiferi che misurano circa 140-160 centimetri di lunghezza, con un’altezza al garrese di 90–100 centimetri; il peso può sfiorare gli 80 chili, si mantiene tuttavia solitamente attorno ai 60), che il proprietario, lo stesso che gestisce l’immobiliare Narduzzi a Mirano, teneva in un recito all’interno del suo giardino. E li deteneva senza alcuna autorizzazione, invece avrebbe dovuto averla perché si tratta di animali selvatici che non possono essere tenuti in cattività senza un motivo preciso.
In molti lo sapevano, ma nessuno aveva mai segnalato la circostanza alle autorità, che però sono state investite del problema non appena è arrivata la comunicazione che c’era un daino libero che girava per le campagne di Mirano. Essendo un pericolo soprattutto per la circolazione stradale gli uomini della Polizia provinciale si sono messi in caccia, oltre che a far visita ai Narduzzi, anche per capire come avesse potuto detenere un daino, anzi quattro, visto che arrivando in via Desman hanno scoperto che nel recinto c’erano altri tre esemplari, una coppia con un cucciolo. Il rischio è che l’animale, spaventato, possa rincorre e caricare una persona o che, durante la notte, venga attirato sulle strade dalle luci dei fari e provochi un incidente. Per questo sono stati allertati anche i veterinari dell’Asl, anche loro in grado di intervenire, visto che possiedono un fucile che spara proiettili con il sonnifero, adatti ad addormentare qualsiasi tipo di animale. Per ora, infatti, nessuno cercherà di far del male al daino, ma in caso di avvistamento verrebbe addormentato e riportato nel recinto dei Narduzzi assieme agli altri esemplari, finendo comunque sotto sequestro. Per ora gli animali rimarranno nel recinto dei Narduzzi, almeno fino a che non verrà rintracciata una struttura in grado di ospitarli. Potrebbe, ad esempio, trattarsi di una fattoria didattica, dove sono ospitati altri animali e dove potrebbero anche attirare visitatori, in particolare bambini e ragazzi della scuole Toccherà, ora, al pubblico ministero decidere in quale direzione muoversi.
Giorgio Cecchetti
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