Boom di futuri cuochi Iscrizioni scolastiche con effetto reality

Tutti cuochi con MasterChef. Anche se più che tutti sarebbe il caso di dire troppi.
«Una professione che si sta inflazionando, ci sono ragazzi e ragazzi che sognano di stare ai fornelli così come anni fa si sognava di diventare calciatori o veline». Commenta così la preside Rachele Scadella dell’istituto alberghiero Musatti di Dolo i dati sulle iscrizioni per il prossimo anno scolastico alle scuole superiori. Anche quest’anno, a leggere i primi dati, moltissimi ragazzi hanno scelto l’indirizzo turistico alberghiero.
Alla scuola di Dolo ci saranno nove classi prime - come l’anno precedente - per un totale di circa 180 alunni. Al Barbarigo di Venezia nove classi prime ma quelle con specializzazione in cucina - una scelta che gli alunni compiono al terzo anno - passeranno da tre a quattro. Al Cornaro di Jesolo si registra il vero boom con il passaggio da 9 a 12 sezioni prime. Almeno due le cause di tanto successo: la speranza di trovare un lavoro subito dopo la scuola e l’effetto imitazione provocato dai grandi reality sulla cucina.
Due miti da sfatare, secondo la preside del Muratti, perché «il percorso per diventare cuochi non è così semplice come appare in televisione, non è un gioco» spiega ma anche perché «non è così automatico che dopo il diploma tutti riescano a trovare un posto di lavoro.
Un professionista lo deve essere a 360 gradi, nell’accoglienza, nei rapporti con i clienti, deve avere conoscenze informatiche per, eventualmente, gestire i propri prodotti. Detto questo, il lavoro per chi ha voglia di impegnarsi c’è». Quello della preside non è un invito a rinunciare, ma piuttosto un appello a riflettere sulla scelta che si fa, perché la scuola non è un reality, tanto più ora che la riforma scolastica della Gelmini ha portato a cinque anni anche l’istruzione obbligatoria degli istituti professionali. Resta il fatto che le professioni legate al settore turistico (dal cameriere al cuoco passando per l’accoglienza) restano quelle che più di altre, soprattutto in città e sulle spiagge, garantiscono opportunità di lavoro, come spiega la vicepreside del Barbarigo, Francesca Vianello: «L’inserimento nel mondo del lavoro attraverso gli stages dà agli studenti la possibilità di essere richiamati per un lavoro vero e proprio, già a partire dal terzo anno scolastico, per le stagioni estive. La professione resta accattivante per molti, anche considerando cio che si legge circa le difficoltà dei laureati di trovare un’occupazione». Inserimento facile anche al Cornaro, fucina che sforna ogni anno centinaia di addetti per alberghi e ristoranti della costa. Nel panorama formativo resistono bene gli istituti tecnici. Per esempio allo Zuccante sono confermate sei classi prime, così come sei sono confermate al Pacinotti-Massari, mentre al Luzzati-Gramsci della Gazzera saranno sette. «Noi avremo un aumento di alunni, non aumenteranno le classi ma saranno più numerose» spiega il preside, Massimo Zane, che analizzando i flussi delle iscrizioni spiega: «L’effetto crisi scoraggia le iscrizioni ai licei a tutti i costi, e per ciò che riguarda il Pacinotti noi stiano anche raccogliendo i frutti del lavoro di orientamento. Il mercato dei tecnici non è saturo, quindi bisognerebbe pensare a progetti di rilancio importanti per gli istituti tecnici». Tra i licei, mentre sembrano tenere il Bruno e il Morin, va registrata l’emorragia del liceo classico Franchetti, che potrebbe scendere a sole tre classi di nuovi iscritti alla quarta ginnasio. Una tendenza che dura ormai da tempo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia