Bloccati sei pescherecci "di frodo", uno sequestrato
La Finanza ha fermato le imbarcazioni mentre pescavano a strascico sotto costa o raccoglievano vongole dentro alla foce dell'Adige

CHIOGGIA. Le segnalano ovunque: dalla pesca a strascico sotto costa alla raccolta delle vongole con le "porassare" (gli enormi setacci in acciaio che trattengono i molluschi e lasciano sabbia senza forme di vita) a meno di 10 metri dalle spiagge del Lido. Questa volta la guardia di finanza ne ha beccate qualcuna: sono le barche da pesca che stanno saccheggiando le zone più vicine alla costa distruggendo, con la pesca a strascico o con le porassare, gli habitat riproduttivi di un mare sempre più povero di pesce e vongole.
Nella giornata del 23 e nella notte del 24 scorso le unità navali della guardia di finanza di Venezia, Chioggia e Porto Levante, nel corso di un’azione coordinata per contrastare la pesca di frodo, hanno sorpreso altri sei pescherecci in attività di pesca illegale.
Solo un mese fa gli elicotteri delle fiamme gialle avevano effettuato un’analoga attività di controllo, individuando sei imbarcazioni che stavano pescando sotto costa.
Questa volta tre pescherecci della marineria di Chioggia stavano operando “a strascico” al largo di Porto Barricata (RO), mentre altre due imbarcazioni di Goro (FE) sono state sorprese in azione al largo di Scardovari, tutte ad una distanza inferiore alle tre miglia dalla costa.
La sesta e ultima imbarcazione di Rosolina (RO) è stata bloccata mentre pescava molluschi bivalvi all’interno della foce del fiume Adige.

Le fiamme gialle hanno sequestrato tutte le attrezzature da pesca e l’imbarcazione utilizzata per la raccolta delle vongole, contestando numerose violazioni che prevedono sanzioni amministrative da 2.000 a 12.000 euro.
Ai responsabili della pesca illegale in mare sarà altresì applicata la sanzione accessoria del “sistema a punti” che, accumulando penalità, prevede la sospensione o addirittura la revoca della licenza di pesca e del titolo professionale al comandante.
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