Beato Olinto Marella di Pellestrina, «l’eroe della carità»

VENEZIA. Dal 4 ottobre padre Olinto Marella di Pellestrina è Beato.
Per “l’eroe della carità” un grande arcobaleno che ha abbracciato la Cattedrale di San Pietro. Poi canti, applausi e tanta gente si è riunita in Piazza Maggiore a Bologna dove ha presenziato la cerimonia di beatificazione l’arcivescovo cardinale Matteo Maria Zuppi, mediatore della pace in Mozambico, che ha letto il testo di Papa Francesco: «Concediamo che il Venerabile Servo d’ora in poi sia chiamato Beato e che sia celebrato ogni anno il 6 settembre, giorno della sua andata in cielo».
Per la diocesi di Chioggia il vescovo Adriano Tessarollo. Nell’omelia il cardinale Zuppi ha rievocato le tre “p” indicate dal Papa: pane, parola, poveri. Queste le sue parole: «Il nostro Beato ci aiuta a capire l’unità profonda delle 3 “p”. Durante le messe padre Marella distribuiva un piccolo sostegno invece che raccoglierlo. Una chiesa, in inverno, è diventata dormitorio». Zuppi ha continuato: «Rendiamo, come fece padre Marella, persone i tanti che altrimenti sono solo schiavi senza volto. Siamo sulla stessa barca, tutti fratelli».
L’Arcivescovo ha concluso con la benedizione. Ancora applausi, saluti, sorrisi, un bagno di folla rispettando le distanze. Il sindaco di Bologna Virginio Merola ha ringraziato le persone di Venezia e di Pellestrina presenti. «Bologna è città capace di accoglienza e solidarietà». Sull’altare, è stata portata l’icona del Beato Olinto con la stola consegnata al Carmelengo del Capitolo Metropolitano insieme alla reliquia del Beato. Giornata indimenticabile per le centinaia di persone partite in pullman da Pellestrina, Chioggia, Cavallino-Treporti. In rappresentanza di Venezia c’era il neo consigliere Alessandro Scarpa Marta con la fascia tricolore assieme alla polizia locale che ha issato il gonfalone.
Emozionato spiega: «Per me oggi è un triplice orgoglio, perché il sacerdote dei poveri era di Pellestrina, un grande esempio per gli abitanti, un importante punto di riferimento per i giovani. Poi perché posso essere presente alla sua beatificazione, infine perché sono di Pellestrina. Un Beato è testimonianza e memoria viva di un territorio».
Tra i partecipanti l’ingegnere Pierpaolo Campostrini, direttore del Corila, che ha raggiunto Bologna in treno. Commosso dice: «Questa giornata sognata da molti è stata di grande conforto. C’è grande soddisfazione come veneziano e come persona che l’ha conosciuto personalmente».
Anche Teresino Vianello, presidente del Centro sportivo don Olinto Marella, è emozionato: «Il Centro è dedicato al Beato. Ha cominciato con la voga per i ragazzi e le ragazze. Pellestrina ha un beato che tirava via i nostri ragazzi dalla strada. È una giornata stupenda».
Presente anche il Comitato delle Parrocchie di Pellestrina con il coordinatore Mauro Scarpa.
Tra i sacerdoti don Angelo Busetto, in servizio nella diocesi di Chioggia: «Noi di Pellestrina siamo i primi che hanno venerato la tomba del Beato». C’è anche don Renato Felleti, parroco delle 4 parrocchie di Pellestrina, Sant’Antonio, Ognissanti, Portosecco, San Piero in Volta. Prossimi eventi: messe e iniziative sportive. Anche la presentazione del volume “Pellestrina” (editore Il Poligrafo) con un capitolo dedicato alla figura del beato Marella. Si terrà sabato 10 ottobre, alle 16, presso l’Associazione Remiera Pellestrina. —
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