Attesa oggi la pulizia nella strada d’accesso al cimitero del 1860

Siepi fuori controllo, scafi di barche malconce, rimorchi arrugginiti e impalcature appoggiate ai muri di cinta. È lo stato in cui versa da tempo il tratto di strada che si percorre per raggiungere il cimitero di Malamocco. Un degrado denunciato da mesi dai residenti della zona, e che questa mattina sarà sgomberato (almeno in parte) da Veritas. Negli ultimi giorni, infatti, sono comparsi dei cartelli che avvisano la rimozione per il 4 marzo di barche abbandonate nell’area «senza alcun titolo». Un «successo», a sentire i residenti. Che però temono altri episodi di inciviltà e incuria nel cimitero realizzato nel 1860 dal sindaco di Malamocco, Orsmida Rosada. Proprio la sua tomba monumentale del 1910, all’interno del camposanto, è stata di recente messa all’asta dal Comune per 104 mila euro (la scadenza è il 29 marzo, il sacrario è vincolato da un punto di vista ambientale ma non storico). Oltre agli scafi abbandonati, le segnalazioni riguardano anche l’inizio della via del Cimitero. Appena imboccata, sulla sinistra e fino al gattile comunale, l’area viene usata come discarica di rifiuti ingombranti. Manca poi un marciapiede, e chi è a piedi è costretto a scansarsi al passaggio delle macchine e a rifugiarsi sopra uno scalino spesso utilizzato come parcheggio. Più avanti, e fino all’arrivo al cimitero, l’area è verde pubblico apparentemente abbandonata a se stessa. A destra dell’ingresso, il cimitero confina con un terreno usato come deposito di impalcature (appoggiate alle cinta murarie e visibili dall’interno del camposanto stesso). A mancare, secondo le segnalazioni dei cittadini al Comune, sarebbero il minimo rispetto delle distanze e forme di mitigazione ambientale. Un’altra discarica a cielo aperto, invece, sorge lungo il piccolo canale d’acqua sempre a destra dell’ingresso. Ora, dopo l’ultimo sopralluogo e in attesa dello sgombero di Veritas, i cittadini hanno deciso di organizzare un incontro al palazzo del Podestà di Malamocco.

«Lo scopo», fanno sapere, «è sensibilizzare la cittadinanza in difesa della nostra memoria». Per questo, chiederanno a Ca’ Farsetti: un maggior controllo dell’area, di difendere il pregio storico della tomba di Rosada al pari del resto del cimitero e di destinare i 104 mila euro della sua concessione per la manutenzione del cimitero. —

Eugenio Pendolini

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