«Attenti, sono il fratello di Corona»

Così si è giustificato un ubriaco addormentato al volante

«Vi ho scattato delle foto, so chi siete, attenti, non potete farmi nulla perché sono il fratello di Fabrizio Corona». Così si è giustificato un uomo ubriaco, che aveva preso il sonno con la testa poggiata sul volante, e che probabilmente non ha gradito la “sveglia” dei poliziotti. È successo nella notte tra venerdì e sabato. Via Castellana: un uomo, passando, vede un’auto ferma sul marciapiede. Dentro c’è un tizio che dorme. Pensa: «Forse ha avuto un malore, forse è morto». E così chiama la polizia. La volante arriva in via Castellana e trova il mezzo, un’Alfa Romeo 156. Dentro gli agenti vedono l’uomo - poi identificato come un 39enne residente nei paraggi - sprofondato in un sonno profondo. I poliziotti bussano sul finestrino e cercano di svegliarlo per capire se stia bene. Lui si sveglia, e si capisce subito che ha bevuto un bicchiere di troppo (come verificherà poi la polizia già una volta l’uomo era stato fermato per guida in stato di ebbrezza) e non ha gradito la sveglia. Si rifiuta di fornire i documenti, offende i poliziotti, e poi li minaccia. «Che volete? Sono il fratello di Fabrizio Corona, lasciatemi in pace». A cosa gli servisse poi accreditarsi come il fratello di Corona, finito in carcere dopo una fuga in Portogallo, è tutto da capire. Fatto sta che gli agenti - fratello di Corona o meno - decidono di perquisirlo e nel giubbotto gli trovano un pezzo di alluminio modificato in modo tale da ricavarne una lama di 23 centimetri. Portato in questura, l’uomo è stato denunciato per resistenza, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere. L’auto, va da sé, gli è stata sequestrata. (f.fur.)

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