Assegno da 350 mila euro venduta Cappella Salviati

Dominique Vacher, dg di una casa farmaceutica, si è aggiudicato il lotto «Io e mia moglie siamo rapiti da Venezia, città dove la felicità è per sempre»

Oltre a quello dei palazzi storici ai turisti stranieri benestanti, desiderosi di essere almeno saltuariamente a Venezia, si profila ora anche il boom delle tombe d’epoca, per chi ha deciso, senza badare a spese, di scegliere questa città come ultima dimora, sull’isola di San Michele, come hanno già fatto molti personaggi illustri: da Stravinskji a Diagilev, da Pound a Brodskji. La tomba dell’ex famiglia Salviati è stata infatti aggiudicata all’asta per oltre 350 mila euro dal Comune, a un facoltoso manager francese del settore sanitario. La commissione del bando di asta pubblica per la concessione di aree e dei manufatti sepolcrali, in uso novantanovennale siti nel cimitero di San Michele in Isola, ha comunicato l’esito della procedura attestando che la tomba è stata appunto assegnata al francese Dominique Vacher, direttore generale della casa farmaceutica Laboratoires Genevrier sas, il quale ha offerto 350. 153, 48 euro superando di quasi 35 mila euro l’offerta base d’asta di 315. 453, 58 euro. «Venezia è raccontata come la città dove la felicità è eterna» ha dichiarato Vacher «Con mia moglie Anne Emmanuelle siamo stati rapiti, sotto tutti i punti di vista, dal fascino dell’architettura, dell’arte e dalla gentilezza dei veneziani. Giriamo il mondo ma siamo pieni di felicità non appena arriviamo a Castello nel nostro appartamento. Venezia è diventata il nostro luogo di vita e quel punto di riferimento che ora desideriamo mantenere per l’eternità riposando l’uno accanto all’altra nella grande serenità di San Michele».

La Cappella Salviati, ora Vacher, è inserita nell’emiciclo d’ingresso del cimitero storico monumentale ottocentesco e costituisce una delle 38 edicole inserite nel recinto XI. È a pianta quadrangolare, con una piccola abside a catino che ospita l’altare in marmo bianco. La copertura è a volta a crociera con costoloni decorati mentre le pareti interne sono interamente decorate a mosaico, intervallato da elementi in marmo. Attraverso una botola centrale sigillata si accede alla cripta sepolcrale. La Cappella venne concessa il 12 dicembre 1914 al costo di 9 mila lire a Silvio Salviati figlio del fondatore dello stabilimento Salviati in palazzo de Mula a San Vio.

L’introito incamerato dal Comune di Venezia in seguito alla concessione della Cappella Salviati verrà, come stabilito dal Comune, destinato alla manutenzione delle aree del Cimitero di San Michele che al momento sono transennate e inagibili ai cittadini a causa del rischio di cedimenti del materiale lapideo. «Da quando ci siamo insediati» ha commentato l’assessore ai lavori pubblici Zaccariotto «il sindaco Luigi Brugnaro ha chiesto che venisse fatto ogni sforzo per risolvere il problema di agilità di tutte le aree di sepoltura della città».

Aree abbandonate da anni che ora il Comune, dopo una ricognizione compiuta nell’agosto scorso anche con il sindaco, sta recuperando. «Proprio in merito a questo» ricorda Zaccariotto «abbiamo destinato ai cimiteri quasi 7, 5 milioni di euro dei quali oltre 3 milioni riguardano proprio San Michele. Interventi già eseguiti sui recinti 8° e 16° con il ripristino delle coperture e dei marmi e sul 20° con la messa in sicurezza e il rifacimento delle pavimentazioni dei salizzoni e altri lavori che inizieranno a breve come previsto per il recinto 21° con un impegno di 650 mila euro per la messa in sicurezza dei loculi inagibili e il 7° con il ripristino degli ossari del lato laguna».

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