Aspiag sposta la merce a Monselice Ottanta addetti rischiano il posto
NOVENTA
Aspiag, l’azienda per la quale opera la cooperativa per cui lavorano, ha deciso di lasciare Noventa e spostare il suo magazzino merci a Monselice. Per questo 80 lavoratori, dipendenti della società cooperativa Utopia, rischiano ora di perdere il lavoro oppure di essere trasferiti a cento chilometri di distanza dalla loro attuale sede. I lavoratori, assistiti dal sindacato Adl Cobas, sono in sciopero da mercoledì e stamattina, in occasione dello sciopero nazionale della logistica, terranno un presidio davanti ai cancelli del magazzino di via Calnova a Noventa. Quest’ultimo è il magazzino di proprietà di Stef Italia, all’interno del quale sono ospitati numerosi clienti. Tra questi Aspiag.
«Il magazzino di Noventa di proprietà di Stef Italia Spa ha come cliente da molti anni Aspiag, società di logistica per i supermercati Despar», spiegano dal sindacato, «da un anno circola la voce dell’imminente spostamento della merce di Aspiag nel nuovo magazzino di Monselice. Questa settimana ai lavoratori è stato comunicato che Aspiag se ne andrà alla fine dell’anno. Questa cosa equivale a un licenziamento collettivo. È impensabile che lavoratori e lavoratrici che vivono a Noventa possano andare ogni giorno a lavorare a cento chilometri di distanza da dove lavoravano prima». «Crediamo», proseguono da Adl Cobas, «che gli attori in gioco debbano prendersi le loro responsabilità. Stef Italia deve chiarire quale sarà il futuro del magazzino. Se verrà chiuso o se è previsto il subentro di un nuovo cliente. Aspiag deve far fronte alla perdita del lavoro di 80 lavoratori».
Adl Cobas ha chiesto un incontro ad Aspiag. Ma dal sindacato spiegano di non aver ricevuto risposta. A differenza di un’altra organizzazione sindacale. «I lavoratori hanno ricevuto comunicazione che dalla fine di quest’anno il magazzino verrà chiuso e spostato a Monselice. Questo», conclude Ruggero Sorci di Adl Cobas, «equivale a un licenziamento collettivo, a fronte del quale vorremmo che Aspiag e Stef se ne assumano la responsabilità, trovando soluzioni credibili per garantire l’occupazione ai lavoratori attualmente impiegati. Si tratta di 80 lavoratori, molti dei quali lavorano presso il magazzino da più di dieci anni, che avrebbero difficoltà a trovare delle alternative». —
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