Ancora una croce per la rotatoria killer

Proteste dei residenti per l’ultimo incidente di sabato sera costato la vita a un 38enne

[ Una rotatoria pericolosa. La grande rotonda della Fossetta, all'uscita dalla Treviso Mare, è stata teatro di un altro tragico incidente stradale nel quale ha perso la vita Omar Candosin, 38enne motociclista di Caerano San Marco (nella foto).

Probabilmente l'alta velocità è stata una delle cause della perdita di controllo improvvisa della sua moto Honda Cbr 600. Due coppie di moticiclisti di Castelfranco lo hanno visto sfrecciare a fianco loro proprio all'imbocco della rotatoria, provenienti dalla direzione del litorale. Hanno detto ai carabinieri, intervenuti sul posto con il 118, di aver sentito un vuoto d'aria e di essere stati quasi spostati dal centauro che pochi metri dopo è sbandato contro il guard rail, quindi ha urtato uno dei cartelli affissi sulla sinistra. Sbalzato dalla sella è volato a cinque metri di altezza e ha centrato il segnale di dare la precedenza. Nell'impatto il casco è volato tra la sterpaglia. Il 38enne è morto sul colpo, gettando nel dolore familiari e amici nella cittadina del Trevigiano. Gli incidenti mortali o comunque gravissimi alla rotonda si sono verificati soprattutto alle bretelle e strade di imbocco e uscita. In particolare quella nella direzione del centro di Musile, che curva improvvisamente all’uscita della rotonda e qualche anno fa costò la vita a un automobilista dopo che un grosso camion con il traino perse il controllo di quest’ultimo per una sterzata improvvisa in corrispondenza della curva. Residenti e attività commerciali avevano denunciato anche il fatto che la rotonda fosse troppo poco illuminata. Al vicino ristorante la Fossetta, i clienti affezionati tremano ogni volta che sentono le sirene di autoambulanze.

«Gli incidenti si susseguono di continuo», commentano preoccupati, «purtroppo la rotonda è molto grande, larga di diametro, così i veicoli tendono a correre e a non rispettare spesso le corsie e precedenze perché distratti, confusi o per il traffico intenso nei fine settimana».

Giovanni Cagnassi

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