Anche Spinea e Quarto chiedono il biglietto unico
I tecnici di Avm e Trenitalia al lavoro per attivare gli abbonamenti entro febbraio Già fissati i prezzi e gli sconti, l’App gratuita scaricata da più di 150 mila persone

Tecnici al lavoro ad Avm e Trenitalia per attivare da metà febbraio l’altra grossa novità del trasporto pubblico veneziano, fortemente voluta dal sindaco: la sperimentazione di abbonamenti integrati che con una unica tariffa consentano ai pendolari di utilizare il treno, gli autobus e i vaporetti di Actv. Per facilitarsi la vita negli spostamenti per lavoro o piacere. La sperimentazione del trasporto integrato, che parte dagli abbonamenti ma è un test per il biglietto unico, atteso da dieci anni nel Veneto, coinvolge il gruppo Avm (holding della Mobilità del Comune di Venezia) e il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che testeranno l’utilizzo dell’abbonamento integrato per l’area urbana veneziana e per quella extraurbana sull’asse Padova-Venezia.
Ed è bastato annunciarla che i Comuni di prima e seconda cintura, spiegano fonti di Avm, si sono fatti avanti, da Spinea a Quarto d’Altino, per vedere coinvolti i loro territori nell’esperimento. Ipotesi possibile, dicono i tecnici, perché se l’esperimento avrà successo non sarà difficile ampliare il numero di percorsi coinvolti, come la linea ferroviaria per Treviso o quella per Castelfranco o Bassano. Gli abbonamenti si acquistano solo online, attraverso Avm Venezia Official App, applicazione per gli smarphone: i nuovi abbonamenti saranno nella versione ordinaria o studenti e in vendita ci sarà l’annuale e il mensile. Consentiranno di viaggiare su vaporetti, autobus, tram, people mover e treni all’interno della rete Avm/Actv e tra le stazioni di Venezia Santa Lucia, Venezia Porto Marghera, Venezia Mestre, Venezia Carpenedo e Venezia Mestre Ospedale (nonché le due nuove stazioni in fase di realizzazione del sistema Sfmr di Gazzera e Olimpia), Mira, Mirano, Dolo e Padova servite da Trenitalia Veneto. La sperimentazione parte da un bacino d’utenza importante: Actv ogni giorno trasporta 180 mila persone, 60 mila nei bus extraurbani e 120 mila nelle linee urbane. La stazione ferroviaria di Mestre accoglie 85 mila transiti giornalieri di persone e 31 milioni sono i frequentatori annui. Vi transitano 500 treni al giorno. Per usare l’abbonamento integrato occorrerà scaricare sul telefonino la App di Avm e caricare nel borsellino, con la carta di credito, una somma di denaro. Si potrà utilizzare la somma oltre che per comperare i biglietti dei mezzi Actv e pagare la sosta (come avviene oggi) per caricare gli abbonamenti integrati che vanno ad unificare l’ abbonamento Avm/Actv rete unica ordinario e studente (mensile e annuale) con gli abbonamenti validi per il trasporto sui treni regionali nell’area urbana di Venezia, già scontata per i clienti del trasporto pubblico veneziano. Le prime simulazioni sui costi per l’utenza indicano che l’abbonamento integrato urbano potrà avere un costo di 47 euro (10 euro per le Ferrovie e 37 euro per Avm/Actv). Quello extraurbano, invece, unifica il servizio Omnibus tra i centri urbani di Dolo, Mira e Mirano e le stazioni Fs di Dolo, Mira Buse e Mira-Mirano e le tre destinazioni principali lungo la Riviera del Brenta: Padova Centrale, Venezia Mestre e Santa Lucia e potrebbe avere costi che variano da 75,20 a 94,30 euro a seconda della tratta, con un ovvio risparmio per i pendolari rispetto ai due diversi abbonamenti. Le tariffe non sono ancora ufficiali, ma saranno rese pubbliche entro il 19 febbraio 2018 quando scatta la sperimentazione. E al momento non ci sono comunicazioni di rinvii. L’abbonamento si acquista da App e si attiva (utilizzando i tasti dell’applicazione) quando si sale sui mezzi. Il telefonino va mostrato al controllore e il QR code consente al verificatore di sancire la regolarità dell’abbonamento con un controllo via palmare, senza costringere il pendolare a bippare usando le tradizionali validatrici. La App è gratuita ed è stata scaricata da oltre 150 mila persone. Il sogno di tanti pendolari si sta per concretizzare, mentre altrove in Italia, va detto, è da tempo realtà.
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