Allarme pesca di frodo Trovati 10 metri di reti dentro il canale Silos

SAN DONà
Emergenza pesca di frodo, trovate altre reti posate nella notte alla periferia della città. I pescatori irregolari sono tornati in particolare nel canale Silos, ma fortunatamente la Fipsas è intervenuta per tempo grazie ai controlli diramati sul territorio ha evitato l’ennesima razzia. La federazione provinciale della pesca sportiva è in prima linea contro il bracconaggio su tutto il territorio del basso Piave e litorale ed è intervenuta nuovamente con il presidente Luigi Russo e il consigliere regionale, Costante Marigonda. A distanza di pochi giorni è ancora il canale Silos, oltre la ex cantina sociale nell’area che vedrà sorgere la Porta Nuova, a essere preso di mira come obiettivo per la pesca di frodo facile e veloce.
«Abbiamo estratto decine di metri di rete prima di Pasqua», spiega Marigonda, «le nostre sentinelle sono sempre i pescatori regolari che annotano strani movimenti e ce li segnalano. Quando si vedono auto e personaggi sospetti che mai si sono visti sui canali di queste zone è chiaro che si tratta di sopralluoghi per poi posare nella notte le reti. Allora noi interveniamo, come abbiamo fatto con la polizia metropolitana del settore ittico sul canale Brian poche settimane fa. Nel canale Silos siamo riusciti a prevenire la pesca di frodo, in due occasioni a distanza di pochi giorni. Ma ormai è chiaro che ci sono squadre di pescatori di frodo ben organizzate che hanno messo in piedi una proficua attività. E noi abbiamo il sospetto che il pesce, tinche, carpe, raine, siano destinate a ristoranti soprattutto etnici che utilizzano questi pesci nei loro piatti. Non si tratta di persone che pescano di nascosto per sfamare le loro famiglie, ma di squadre specializzate che riforniscono determinate cucine. Intensificheremo i controlli come stiamo facendo ormai da tempo».
Anche il biologo jesolano Andrea Tomei ha lanciato l’allarme bracconaggio mettendo in guardia sul rischio di grave impoverimento dei canali con queste reti che privano i corsi d’acqua di quintali di pesce». —
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