Allagato il duomo di Chioggia: Colpa dei tombini intasati

«Succede ogni volta che piove» sottolinea il parroco don Danilo Marin. Ieri mattina gli operatori hanno liberato le feritoie, ma l’allarme resta alto

CHIOGGIA. Duomo sott’acqua a ogni pioggia intensa. Sempre più di frequente la cattedrale di Santa Maria Assunta si ritrova con il pavimento in ammollo a causa dell’acqua piovana che non defluisce correttamente fuori dalla chiesa ed entra dall’ingresso principale. È successo venerdì, con la bomba d’acqua che si è abbattuta in città dalle 15 alle 15.30, ed è successo di nuovo ieri all’alba. Una gran brutta sorpresa per i primi fedeli che si sono recati in chiesa per le lodi mattutine e che sono finiti a mollo con le scarpe.

«Purtroppo capita spesso ultimamente», spiega il parroco, don Danilo Marin, «ieri mattina abbiamo trovato l’acqua fino ai gradini dell’altare. Succede ogni volta che piove un po’ più intensamente. L’acqua piovana si accumula all’ingresso del duomo, a causa dei tombini intasati, e poi entra allagando il pavimento. Quando va bene rimane nei primi metri dopo l’ingresso; quando piove per tutta la notte, come in questo ultimo caso, si spinge fino all’altare, coprendo l’intera lunghezza della navata».

La notizia dell’ennesimo allagamento ha fatto anche il giro dei social ieri, creando sorpresa e qualche brusio polemico. La cattedrale rappresenta il cuore della devozione di Chioggia, come sede anche della Diocesi dopo il trasferimento da Malamocco, ma anche un monumento storico e architettonico di enorme pregio. L’attuale edificio risale al XVII secolo, progettato dall’architetto Baldassare Longhena, ma sorge sui resti di un antico tempio, intitolato a Santa Maria Madre di Dio, risalente probabilmente al VII secolo. All’interno si trovano quadri e bassorilievi di pregio e le statue dei santi patroni Felice e Fortunato, patroni di Chioggia ma anche dell’intera Diocesi.

Pare che il problema degli allagamenti che si ripetono di frequente dipenda da uno scorretto smaltimento delle acque meteoriche. «Abbiamo segnalato la situazione più volte all’amministrazione comunale negli ultimi mesi», precisa don Danilo, «probabilmente manca la manutenzione ordinaria delle feritoie, che si sono via via otturate con l’accumulo di residui, con il risultato che l’acqua non defluisce normalmente e, complice anche la pendenza della chiesa, finisce con l’entrare con prepotenza nel duomo. Abbiamo però anche il dubbio che le pompe idrauliche che si trovano un po’ più avanti in corso del Popolo non funzionino correttamente e chiediamo all’amministrazione di verificarlo».

Ieri mattina, dopo l’ennesima segnalazione, davanti il duomo sono intervenuti gli operatori dell’espurgo pozzi che hanno liberato le feritoie. Si capirà con la prossima pioggia intensa se l’intervento è stato risolutivo o se ci sia davvero qualche problema anche nelle pompe. —


 

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