Aggredisce venditrice ambulante «Avrebbe voluto ammazzarmi»

Sottomarina. Il titolare dei Bagni “Splash” pretendeva che la donna lasciasse la “sua” spiaggia «È stata lei a graffiarmi per prima, l’ho solo scalciata per allontanarmi». Ma la sua versione è smentita
Di Diego Degan

SOTTOMARINA. «Mi è corso incontro, gridando e minacciando. “Ti ammazzo” diceva e, intanto, mi ha presa per il collo, mi ha stretta e ha cominciato a darmi calci, sulle gambe e sulla pancia. Poi sono arrivate delle persone e l’hanno staccato da me». Fiorellina Boscolo Anzoletti ha 61 anni ed è una donna minuta, come il suo nome. Fa la commerciante da una vita: aveva un negozio, a Sottomarina, che ha gestito per una quindicina d'anni. D’estate, anche quando aveva il negozio, faceva l'ambulante sulla spiaggia e, da quando lo ha chiuso, cinque anni fa, questo tipo di vendita è rimasto il suo unico lavoro. Con un carretto (a motore elettrico) percorre la battigia dalla diga, alla Serenella, vendendo frutta fresca e bibite ai bagnanti.

A differenza di molti suoi “colleghi” stranieri, lei ha tutte le autorizzazioni necessarie ad esercitare quel mestiere e, in un certo senso, ne va fiera. Domenica pomeriggio si trovava sulla battigia, di fronte ai Bagni Splash e stava vendendo la sua merce ai turisti.

«Mi si è avvicinato un bagnino dello stabilimento», racconta, «e mi ha detto che me ne dovevo andare, perché il suo principale non gradiva che restassi lì. Gli ho risposto che l'autorizzazione di ambulante mi consente di fermarmi per due ore, ma che non volevo storie e mi sarei allontanata appena finito di servire il cliente che avevo di fronte».

Un episodio che faceva seguito, probabilmente, ad altri contrasti “commerciali” tra le parti. «Anche l’anno scorso», ricorda Fiorellina, «mi aveva minacciata. Ma non mi aveva toccata». Fatalità, quest’anno, causa maltempo, gli affari vanno male per tutti, commercianti fissi e ambulanti, ed è accaduto il fattaccio. «È arrivata un'altra coppia di clienti», continua Fiorellina, «e mi sono messa a servirli. A quel punto il titolare dello stabilimento è uscito dal chiosco, mi è corso incontro urlando e mi ha picchiato».

«Non è vero niente», ribatte Enio Tiozzo, titolare del bagno Splash, «lei era all’ingresso del bagno, mi sono avvicinato per dirle di allontanarsi ed è stata lei che mi ha preso per un braccio, piantandomi anche le unghie. Calci alla donna? No, ho scalciato per allontanarmi, ma non l’ho toccata. Ci hanno separato mio cognato e un paio di marocchini. Ho informato i carabinieri di quanto accaduto».

Ma la versione della donna viene confermata da Orfeo Darsenio, agente della polizia locale di Monselice (l'ultimo cliente, insieme alla fidanzata, della venditrice ambulante) che descrive come «una vera e propria aggressione», quella del Tiozzo e che ha contribuito a separare i due. Poi Fiorellina ha chiamato la figlia, insieme alla quale sono andate al pronto soccorso. «Mi hanno messo il collare», racconta, «ho dei lividi sul collo, un ematoma sulla gamba e mi hanno dato dieci giorni di prognosi. Ho perso anche un orecchino e la collana. Sono andata dai carabinieri e domani (oggi, ndr) formalizzerò la querela».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia