Agenzia viaggi in bancarotta: assolto

Antonio Casarin era nel consiglio di amministrazione della “Elleci & Co”, fallita nel luglio del 2011

Assolto dall’accusa di bancarotta semplice patrimoniale perché il fatto non sussiste Antonio Casarin, 46 anni di Carpenedo. Lo ha stabilito il gup di Venezia, Barbara Lanceri, in sede di udienza preliminare. Antonio Casarin era a processo in relazione al fallimento, avvenuto nel luglio del 2011, della “Elleci & Co”, tour operator e agenzia viaggi con sede a Mestre, in via Lazzari. All’interno della società, Casarin era uno dei componenti del consiglio di amministrazione.

A chiedere il processo per l’ex amministratore della società era la pubblico ministero Laura Cameli. Nel corso dell’udienza si sono battuti per l’assoluzione i difensori dell’imputato, gli avvocati Martino Sforza e Gastone Pea, entrambi del Foro di Venezia.

Inizialmente l’imputazione contestata ad Antonio Casarin era quella di bancarotta fraudolenta documentale, poi cambiata dal pubblico ministero in bancarotta semplice, in relazione a un presunto danno provocato alla “Elleci & Co” attraverso due operazioni finanziarie, ovvero l’acquisto del marchio “Metamondo” per 7 milioni di euro e la successiva cessione del marchio “Linea Metamondo” per poco meno di 3 milioni, senza che la società ne ricevesse il prezzo, ma compensando l’ammontare con debiti non meglio definiti, e comunque privi di riscontri contabili.

Il giudice ha però ritenuto insussistente il reato. A giugno dello scorso anno erano stati prosciolti gli altri amministratori della società finiti sotto accusa da parte della Procura di Venezia per gli stessi episodi: l’ex presidente della società Luisa Casarin, 52 anni, residente in Puglia, Manuela Gobbo, 45 anni, e Gianantonio Visentin, 62 anni di Scorzé. Le relazioni del curatore fallimentare avevano evidenziato infatti che il patrimonio non era stato dissipato.

Il nome della famiglia Casarin è strettamente legato al settore dei tour operator e in particolare alla “Clipper International”, fondata da Luigi Casarin e fallita nel 1999 con un “buco” di 11 miliardi di vecchie lire, per il quale finirono a processo e vennero condannati in sei. Fu un crac clamoroso, che lasciò a terra centinaia di clienti, agenzie turistiche, impiegati ed operatori.

Rubina Bon

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