Addio a Giobatta Bianchini un giornalista gentiluomo
VENEZIA. Un gentiluomo dai modi gentili. Attento e appassionato protagonista della vita sociale e cristiana della città. Giovanni Battista Bianchini, per tutti «Giobatta», è morto ieri a 91 anni. È stato una figura di spicco nel giornalismo veneziano. Pubblicista da una vita, già capoufficio stampa della Provincia e presidente dell’Ucsi, l’Unione della stampa cattolica italiana, era sempre in prima fila nelle manifestazioni legate alla libertà di stampa e alla vita diocesana. Venticinque anni fa ho avuto l’onore di averlo al mio fianco come vicepresidente dell’Associazione Veneziana della Stampa. Raramente ho incontrato una persona così leale, competente e attiva. Bianchini era sempre presente, autore di proposte e iniziative culturali improntate alla solidarietà. Carattere forte, dotato di una cultura notevole, Bianchini era un motore sempre acceso per le iniziative della stampa cattolica e diocesana. Di famiglia veneziana, aveva festeggiato con i colleghi e i parenti i suoi 90 anni nel 2017. Non mancava mai alle manifestazioni di categoria, nel sindacato e nell’Ordine. E nemmeno alla festa del santo patrono dei giornalisti, Francesco di Sales. Suo era il compito, per conto dell’Associazione della stampa, di fare omaggio al patriarca del volume con i numeri usciti del settimanale diocesano Gente veneta. Lo aveva fatto con il patriarca Marco Cè, poi con il suo successore Angelo Scola, infine con Francesco Moraglia. Non mancava mai alle celebrazioni in cripta e in Basilica di San Marco. Era sempre presente nei fatti anche di cronaca della sua amata città, sempre pronto con le sue battute argute.
I funerali di Giobatta Bianchini si terranno venerdì 24 maggio alle 11 nella chiesa dei Gesuati alle Zattere. —
A.V.
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