Addio a Caterina Corner, la contessa imprenditrice col sorriso sulle labbra

Sabato alle 11.30 i funerali nella chiesa di Santo Stefano. Da Venezia guidava una fiorente azienda agricola nel Trevigiano 
Caterina Corner Campana Herdon nella sua casa veneziana
Caterina Corner Campana Herdon nella sua casa veneziana

VENEZIA. Se Elena Lucrezia Corner Piscopia era stata la prima del suo celebre casato veneziano - e al mondo - a laurearsi, all’università di Padova, nel 1678, lei è stata l’ultima. L’illustre ava in Filosofia e lei, Caterina Corner Campana Herdon, in Biologia. Una donna forte, determinata quanto schiva e razionale, che del titolo di contessa non sapeva che farsene, preferendo invece impegnarsi concretamente e con successo nella vita reale, come ha fatto sino alla fine.

Prima insegnando per diversi anni Matematica e Biologia nelle scuole veneziane. E poi diventando, da zero, un’imprenditrice agricola di successo, occupandosi - dopo la scomparsa del padre - con la sorella Francesca (e negli ultimi anni anche con il nipote Edoardo) dell’azienda di famiglia. Purtroppo una malattia rapida quanto implacabile l’ha strappata a 72 anni in pochi mesi alla vita e ai suoi affetti.

A cominciare da quello di suo marito, il raffinato pittore e acquarellista inglese Nicholas Herdon, che aveva scelto la laguna come sua nuova patria d’elezione proprio per starle accanto. Diversissimi - lei saggia e moderata, lui vulcanico ed estroso- quanto uniti per circa quarant’anni. In comune anche l’amore per i viaggi in giro nel mondo, con la curiosità tipica , per lei, dei veneziani cosmopoliti. I funerali saranno celebrati questa mattina alle 11.30 nella chiesa di Santo Stefano.

«Caterina, senza esperienze precedenti», ricorda Nicholas, «si era impegnata con la sorella nell’azienda agricola familiare Sant’Anna, accanto alla Villa corner Campana di Sarano di Santa Lucia di Piave, nel Trevigiano. E alla coltivazione dei cereali aveva aggiunto poi quelle delle uve da prosecco, guadagnandosi progressivamente il rispetto e l’affetto di contadini e mezzadri, che oggi saranno in chiesa per l’ultimo saluto. Si era gettata anche anima e corpo nel recupero di Villa Corner, della fine del Settecento durato anni, riuscendo a portarlo a termine tra mille difficoltà».

Ma non aveva mai lascisato la bella casa veneziana di San Felice, affacciata sul Canal Grande, in cui tornava regolarmente, alternandosi con la campagna. Il complesso di Villa Corner Campana, già Tiepolo, sorge in una vasta area agricola ed è costituito da alcuni edifici disposti a corte intorno a un magnifico giardino all’italiana e a un grande parco retrostante. Tutto è stato riportato alla planimetria originale. Perché a Caterina Corner e cose piaceva farle bene. Ma sempre con il sorriso sulle labbra. —


 

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