Addetti licenziati, Veritas per l’azione penale

L’azienda potrebbe agire legalmente contro i tre lavoratori accusato dei furti all’ecocentro

MIRANO. Veritas pronta ad agire anche legalmente contro i tre dipendenti infedeli che nei giorni scorsi sono stati scoperti a razziare decine di tonnellate di materiale ferroso all’ecocentro di Mirano. Materiale che poi i tre vendevano a aziende gestite da nomadi.

I tre sono stati licenziati mentre altri due sono stati trasferiti a Chioggia. «Veritas», spiega il portavoce dell’azienda, «sta valutando con attenzione la posizione dei tre dipendenti infedeli. Sta valutando la possibilità di agire legalmente contro di loro, anche se per ora nessun provvedimento ufficiale in questo senso è stato ancora adottato». Da quanto scoperto dalla stessa azienda i dipendenti infedeli facevano guadagni da centinaia di euro ogni al colpo. Vendevano il materiale che i cittadini consegnano come rifiuti ingombranti per il riciclo, ad aziende dell’area, gestite per lo più da nomadi.

Ad accorgersi che qualcosa non andava sono state le aziende convenzionate con Veritas, a cui il materiale sarebbe dovuto arrivare. Da settimane infatti non arrivava più nulla: ne ferro, ne rame, ne ottone. Hanno sottratto ogni settimane decine di tonnellate di materiale. Veritas li ha incastrati con una indagine interna in cui si è visto, analizzando i filmati delle telecamere, che addirittura la moglie di uno dei dipendenti arrivava a caricare la merce su un camion. A chgiedere chiarezza sono stati in questi giorni i sindaci di Riviera del Brenta e del Miranese. Vogliono una riunione straordinaria in cui la direzione spieghi ai Comuni, che sono soci azionari di Veritas, come si è svolta l’inchiesta. Chiarezza l’ha chiesta anche Alfeo Babato referente di Federconsumatori. L’associazione nome degli utenti chiede che l’azienda si faccia restituire fino all’ultimo centesimo il maltolto agendo sul prelievo dal Tfr, se necessario.

Alessandro Abbadir

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