Actv, la giungla dei privilegitra agevolazioni e esenzioni

Abbonamenti a 22 euro annui per 1500 pensionati. E 3 mila dipendenti non pagano
VENEZIA. I biglietti Actv aumentano, e così gli abbonamenti. Ma c'è una valanga di passeggeri che viaggia gratis. Non soltanto i portoghesi (secondo l'azienda sono solo l'1 per cento dei viaggiatori). Ma anche 3 mila dipendenti che non pagano. E 1500 pensionati Actv che pagano l'abbonamento 22 euro l'anno. Ventidue euro l'anno, circa due euro al mese.


Quindici volte in meno di quanto pagano i cittadini «normali», lavoratori dipendenti compresi. Piccoli privilegi per i singoli. Che messi insieme però fanno una bella cifra. Mezzo milione di euro che manca all'appello sui conti finali degli incassi. Se a questi aggiungiamo gli abbonamenti gratuiti, la cifra si ingrossa ancora di più.


Viaggiano gratis i circa 3 mila dipendenti dell'azienda di trasporto (costo un milione di euro) poi ci sono le facilitazioni per i familiari dei dipendenti (abbonamenti annuali a 15 euro). E infine una nutrita pattuglia di consiglieri comunali, assessori, forze dell'ordine, autorità varie che viaggiano con l'"abbonamento di servizio". Per molti di questi i costi vengono ripiananti dall'ente di appartenenza. Ma alla fine i "privilegi", soprattutto in momenti di aumenti e di tagli generalizzati, saltano all'occhio.


"Prima di aumentare i biglietti bisogna eliminare sprechi e privilegi - dice il consigliere del Pdl Sebastiano Costalonga - i vertici Actv si dimettano e rinuncino ai loro premi di produzione".


Dall'azienda replicano che gli aumenti "sono stati necessari per i tagli della Regione". Nove milioni di euro nel 2011 che costringono a rifare i conti. Eppure gli incassi nei primi mesi di quest'anno hanno segnato una forte impennata. Più dieci milioni, cinque volte l'aumento registrato nel 2010 rispetto al 2009. E nonostante questo è arrivata la stangata.


Gli abbonamenti per una rete aumentano ancora il primo settembre. Si pagheranno 30 euro (33 per laguna e terraferma) con l'abolizione delle riduzioni per i lavoratori dipendenti. Per questi ultimi l'aumento passa dai 24 ai 30 euro. Scatta in avanti anche il biglietto di corsa ordinaria (a 1 euro e 30, a Roma si paga un euro per il biglietto integrato autobus-metro).


Durissime le proteste delle associazioni dei consumatori. Che chiedono di verificare i bilanci dell'azienda e di migliorare l'offerta e i servizi delle biglietterie. Nella stagione estiva lunghissime sono le code alla stazione, San Marco e piazzale Roma. Biglietterie chiuse in molti approdi strategici come Ca' d'Oro, San Marcuola. Risultato: molti il biglietto non lo acquistano proprio e viaggiano gratis. Secondo l'azienda si tratta soltanto dell'1 per cento dei viaggiatori. Ma i numeri si basano sulle persone controllate, che sono una minima parte del totale.


Quelli che sono ipercontrollati sono gli abbonati. Che oltre agli aumenti devono vidimare il tagliando a ogni imbarco. "Obbligo odioso e inutile perché gli abbonati sono gli unici che pagano in anticipo", dicono i consumatori. Almeno su questo, a quanto pare, la Regione dovrebbe intervenire presto.

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