Actv, due milioni di euro per i tornelli contro i “furbetti”

Pubblicato il bando di gara per i «varchi» nei pontili. Dovrebbero servire contro l’evasione tariffaria . Possibile il ritorno parziale ai biglietti cartacei
AGOSTINI VENEZIA 10.04.2009.- TORNELLI AL PONTILE ACTV DI BURANO.- INTERPRESS
AGOSTINI VENEZIA 10.04.2009.- TORNELLI AL PONTILE ACTV DI BURANO.- INTERPRESS

di Alberto Vitucci

VENEZIA. Due milioni di euro per i nuovi tornelli. Actv accelera sulla strada dei «varchi controllati» per combattere l’evasione. E ha pubblicato in questi giorni il bando di gara per affidare la «progettazione, fornitura e opera e manutenzione di un sistema di controllo accessi per gli approdi del servizio navigazione». Una gara i cui termini scadono il 6 settembre prossimo alle 13. Che sta già destando qualche polemica. Sarà il sistema migliore, quello dei tornelli, per combattere l’evasione? Sarà applicabile un sistema ideato per le metropolitane ai vaporetti, particolarità tutta veneziana, senza appesantire il flusso degli imbarchi già oggi problematico e senza snaturare le caratteristiche degli imbarcaderi veneziani?

E, infine, i costi varranno la candela dopo le tante polemiche sugli sprechi e le inefficienze del sistema Imob? Comitati e opposizione sono pronti alla battaglia. Il costo di questa prima gara, che dovrebbe garantire i tornelli per i principali approdi (piazzale Roma, San Marco, Rialto, San Zaccaria) è di un milione e 800 mila euro più Iva. Lo schema del bando di gara è stato pubblicato il 15 luglio, a firma dell’amministratore delegato di Actv Giovanni Seno. L’ambito di attività dell’ente aggiudicatore (Actv), viene definito come «Servizi di ferrovia urbana, tram, filobus e bus». Sarà un caso, ma i vaporetti non ci sono.

Eppure l’oggetto della gara riguarda proprio i tornelli («varchi») che dovranno essere integrati al sistema di bigliettazione elettronica. «Saranno tornelli molto speciali, per evitare incidenti e problemi», spiegano ad Actv. Non si tratterà dunque di sbarre di ferro come nelle metropolitane.

Nemmeno dei due ostacoli di plastica che si aprono scendendo – e spesso si bloccano, o si chiudono sulla gamba del viaggiatore prima del tempo – già in servizio al Lido. Ma di tornelli «leggeri», come quelli del people mover, oggi in attività sperimentale ai pontili Actv del Tronchetto. Alla lettura – per forza ravvicinata – della tessera Imob le leve si aprono facendo entrare il viaggiatore non direttamente nel vaporetto o nel motoscafo ma nelle aree di attesa e nei pontili. Un sistema che però potrebbe portare qualche problema in luoghi piuttosto delicati e non molto ampi come le fermate «periferiche» della linea 1 lungo il Canal Grande. I tornelli, sperimentati al Lido - nella nuova stazione realizzata due anni fa da Insula e Pmv – dovrebbero essere adesso estesi a tutti gli altri imbarcaderi. Necessità di combattere l’evasione tariffaria – fenomeno per molti anni sottovalutato dall’azienda – che incide non poco sui bilanci. L’aumento del traffico di passeggeri, in particolare turisti con il biglietto a 7 euro non ha portato ad aumenti significativi degli introiti. Anzi. Colpa della rete distributiva dei biglietti che non va, accusano gli utenti, con code lunghissime per comprare i biglietti.

Colpa anche del biglietto Imob, di non facile distribuzione e uso. Tanto che il nuovo presidente di Actv Luca Scalabrin ha annunciato qualche giorno fa l’intenzione di allargare la rete di vendita dei biglietti, pensando anche a un ritorno al cartaceo per alcune vendite agli imbarchi e a bordo. Saranno anche incentivati i controlli sui mezzi, ma per questo occorrono accordi sindacali per estenderli ai marinai, come si fa oggi solo in minima parte. Intanto si accelera sui tornelli. Che costeranno per adesso almeno due milioni di euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia