Actv, bigliettai furbetti raggiravano i turisti: pena tra i 12 e i 24 mesi

Con quattro patteggiamenti tra i 12 e i 17 mesi e una condanna a due anni di reclusione - per l’indagato che aveva scelto di difendersi a processo, con rito abbreviato - è giunta finalmente a un primo punto fermo, l’indagine che nell’ormai lontana estate del 2008 aveva fatto il giro d’Italia, con le immagini delle telecamere nascoste dai carabinieri all’interno dei box delle biglietterie Actv, a scovare i giochi di mano con i quali alcuni dipendenti dell’azienda raggiravano i turisti, vendendo loro biglietti di traghetto (al costo di 2 euro) al prezzo dei normali ticket (6,50 euro), incassando la differenza.

Allora erano finite sotto indagine sette persone tra dipendenti Actv in sevizio alla biglietteria del pontile di piazzale Roma e Burano e un bigliettaio, tutte accusate di peculato: reato più grave rispetto all’appropriazione indebita, che sarebbe ormai caduta in prescrizione. Un’indagine che dopo il trasferimento del pm che l’aveva seguita, era poi rimbalzata di scrivania in scrivania.

Ieri, davanti al giudice per le udienze preliminari Gilberto Stigliano Messuti la sentenza di primo grado per cinque indagati: dopo aver risarcito le somme contestate, hanno potuto patteggiare una pena a 1 anno di reclusione Fabrizio Da Lio, Federica Amoruso, Mauro Scarpa; un anno e 5 mesi per Sandro Frizziero. Massimo Bacci, che aveva optato per il processo con rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni. Per tutti, pena sospesa. Per Avm - parte lesa, rappresentata dall’avvocato Marco Vianello - una provvisionale di 3 mila euro sul risarcimento. —

R.D.R.

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