A4, controlli antimafia negativi

Gli investigatori della Dia nei cantieri del Sandonatese aperti per i lavori della terza corsia
Di Carlo Mion

VENEZIA. Nei due controlli delle aziende che stanno lavorando nel Sandonatese, nel tratto veneziano dell’A4 per la realizzazione della terza corsia, la Dia (Direzione investigativa antimafia), non ha trovato tracce di infiltrazioni mafiose. Accessi compiuti in aprile e un mese e mezzo fa. Le verifiche sono state compiute da gruppo interforze che ha passato al setaccio le imprese finite nel mirino. Si tratta di controlli che il Ministero dell’Interno ha disposto, a livello nazionale, per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico sano. Gli accessi in altre aziende continueranno anche nei prossimi mesi. E non riguarderanno solo i lavori della terza corsia, ma anche altri ambiti dell’economia veneziana e veneta.

Intanto ieri mattina si è tenuto in Prefettura a Venezia un incontro tra il prefetto Domenico Cuttaia, il capo della Dia Arturo De Felice, il questore Vincenzo Roca, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza Massimo Masciulli e Marcello Ravaioli, e il capo Centro operativo Dia per il Veneto.

Nel corso del vertice, sono stati esaminati i risultati conseguiti dalle attività di prevenzione svolte soprattutto con gli accessi presso le due imprese, impegnate nell’esecuzione di grandi opere sul territorio veneziano.

L’impulso dato a questo genere di controlli è finalizzato ad impedire tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata in un settore nevralgico dell’economia. L’attività di controllo tiene in considerazione non più solamente il rischio della presenza di ditte provenienti da aeree dell’Italia particolarmente esposte alla criminalità organizzata, ma anche la possibilità che aziende, nate ed operanti nel territorio veneto, abbiano eventualmente subito condizionamenti quando hanno operato in quelle medesime aree. Aziende che vengono acquisite sfruttando la possibilità, da parte della criminalità, di immettere sul mercato parecchio denaro contante sostituendosi in molti casi di aziende in difficoltà alle banche. Un tentativo che in Veneto ha visto protagonisti uomini della camorra.

L’azione intrapresa dalla Prefettura negli scorsi mesi e che affida alla Dia il coordinamento operativo delle forze di polizia, nonché della funzione ispettiva della Direzione Provinciale del Lavoro, registra in questo modo un evidente salto di qualità nella lotta alle infiltrazioni mafiose nell’economia. Inoltre è fondamentale all’attuazione della cosiddetta “white list”, prevista dal testo unico antimafia e dalla legge anticorruzione e e che prevede la stesura dell’elenco delle aziende pulite quando si devono affidare lavori pubblici.

Sulla completa attivazione di questa lista il prefetto Cuttaia, a breve, convocherà un apposito incontro con la Camera di Commercio e con le associazioni di categoria che operano sul territorio.

Intanto lunedì è previsto un vertice tra i rappresentanti delle forze di polizia a livello regionale e il Prefetto per affrontare l’emergenza criminalità nella nostra regione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:mafia

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia