A Tessera la sagra della Sbrisa segna una nuova normalità
LA FESTA
Dieci giorni di festa, seppur in forma ridotta, caratterizzeranno da oggi Forte Bazzera per la 41esima edizione della Sagra dea sbrisa, una delle più conosciute e caratteristiche della città. I funghi saranno i protagonisti, si stima che ne verranno consumati tra i 25 e i 30 quintali. Una quantità enorme, ma del resto sono il fiore all’occhiello della proposta culinaria della sagra che si svolge a Tessera. Tutti provenienti dalle produzioni del Trevigiano, consegnati freschi ogni mattina e lavorati sul posto dalla sessantina di addetti alle cucine, mentre una quarantina sono le persone che seguono tutte le altre attività per la gestione della festa.
«Il programma sarà molto semplice, rispetto agli anni scorsi, per ovvi motivi legati alla pandemia», spiega Alessandro Carnio, una delle anime del comitato che organizza la Sagra dea Sbrisa. «Siamo contenti di poterla riproporre dopo un anno di chiusura forzata, non bastano le parole a spiegare la nostra felicità. Una sagra che è importante perché gli introiti della festa servono a coprire le spese di gestione del forte, ma anche per dare seguito a tutte le altre iniziative che organizziamo nel corso dell’anno, o anche per la stessa banda musicale di Tessera a noi collegata. Nelle limitazioni del Covid, rimarrà confermato lo stand gastronomico, ampliato per ospitare fino a 600 persone con la garanzia del distanziamento, mentre non avremo la pista da ballo, ma solo l’accompagnamento musicale con spazio per i gruppi locali. Poi ci sarà il luna park». La Sagra dea sbrisa proseguirà fino al 20 settembre, rimanendo chiusa solo martedì 14 settembre. —
S.B.
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