A Cavarzere collezionista da Guinness
Pietro Vettoretto possiede la più importante collezione di fumetti Tex

Pietro Vettoretto nella stanza piena di albi di fumetti
CAVARZERE.
Si chiama Pietro Vettorato, ha 70 anni ed è un cavarzerano, il più grande collezionista di Tex. Un titolo che gli spetta di diritto, non tanto perché possiede tutti gli albi della serie «regolare» che ha tagliato, proprio questo mese, il traguardo dei 600 numeri, ma soprattutto perché lui i fumetti di Tex li possiede tutti, ma proprio tutti, e in tutte le edizioni in cui sono usciti. Dai primi albi a striscia, comparsi in edicola nel 1948, fino al 1967, nelle serie rossa, gialla, bianca, ecc. a quelli della serie attuale, nata nell'ottobre 1958, comprese le ristampe, i volumi cartonati da libreria, gli speciali fuori serie, fino all'edizione full color che esce insieme a Repubblica. Possiede perfino le versioni censurate e non censurate dei primi albi, quelle, per capirci, dove la fanciulla indiana Tesah, che Tex salva da una banda di malfattori nel mitico numero uno, «La mano rossa», compare con la gonna alla coscia (originale) o al ginocchio (nelle ristampe), concessione degli autori a un certo moralismo del dopoguerra. Una collezione accumulata nel modo più semplice possibile: comprando in edicola tutto ciò che usciva. «Il primo Tex - dice Vettorato - l'ho avuto in regalo. Avevo otto anni e dovevo portare delle uova al giornalaio. Lui mi fece omaggio del primo giornalino a striscia. Fu amore a prima vista. Da allora li ho comprati tutti, anche sacrificando altri passatempi. I numeri più rari li ho trovati nei mercatini e so che valgono centinaia di euro. Ma io non li vendo. E' il mio unico vizio e mia moglie, per fortuna, me lo perdona». Ma non sono solo Tex: nella sua collezione ci sono anche Zagor, Akim, Storia del West, Yuma Kid, I 3 Bill, Kinowa, Blek, Miki e tanti altri. Quanti? «Decine di migliaia» dice Vettorato che, in realtà, non li ha mai contati. Del resto è riuscito, incredibilmente, a stiparli tutti in una stanza, lunga e stretta (ci stanno solo lui, una piccola scrivania e i fumetti sugli scaffali) in doppia, tripla fila: contarli è quasi impossibile.
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