A 86 anni al lavoro «Ho fatto le pantofole anche a Carla Fracci»

VENEZIA. Un mestiere da calzolaio imparato da bambino e mai più smesso. È quello scelto dall'artigiano Gianni Dittura, 86 anni il prossimo 22 marzo, che ha il negozio in calle Fiubera a pochi passi da Piazza San Marco. In centro storico, è conosciuto con il nome di "Papussa" (pantofola): lavora tutti i giorni dell'anno dalle 10 alle 19 compresa la domenica.
«Una pausa con l'ombra me la concedo, è un bicchiere di vino bevuto con gli amici» spiega l'artigiano «A Venezia è assurdo tenere chiuso il giorno festivo, la città con un numero esiguo di residenti è diventata a servizio dei turisti».
Gianni "Papussa" rievoca gli anni dell'infanzia quando da Venezia la famiglia si trasferì a Marghera poi a Noale, infine il ritorno in laguna. «Mia madre» spiega l'artigiano «non voleva vedermi per strada così mi affidò a un calzolaio. Imparai i segreti del mestiere». Da allora sono passati 76 anni: ancor oggi realizza e ripara calzature, borse, cinture e propone dal numero 20 al 45 le "furlane", le pantofole in velluto o in seta rifinite a mano senza colla con la suola fatta di copertoni per bici da corsa. La prima scarpa la realizzò per un amico, aveva 15 anni. Il tragitto quotidiano è casa/negozio e viceversa. La moglie Marisa, 85 anni, e i tre figli, Massimo, Katty, Denis, lo incalzano continuamente perché raggiunga almeno la Piazza.
«Manco da anni e non ci penso affatto; mi muovo solo per andare da mio figlio vicino all'Accademia e mi basta per rattristarmi. Da anni non passeggio per la città, sono certo il suo degrado mi spaventerebbe», spiega. Il suo mondo è il suo negozio, uno spazio di proprietà, circa 40 metri quadri traboccante di scarpe, pantofole, stivali per l'acqua alta. «I migliori clienti sono i cinesi, vengono con scarpe di firma», precisa. Per l'attività Gianni "Papussa" utilizza il cuoio, la pelle, la gomma. Un tempo faceva tendenza il capretto, il camoscio, il coccodrillo. Adesso si lavora con le croste e il lavoro è diminuito. «Talvolta mi ritrovo a sostituire solo tacchi e chiedo dai 12 ai 15 euro e suole, il prezzo varia dai 30 ai 35 euro» dice il calzolaio. Ogni giorno la polizia municipale passa a salutarlo. «È uno dei nostri doveri interessarsi dei cittadini. Veniamo a vedere come sta e se tutto procede bene», afferma un vigile. Nel tempo in tanti hanno fatto tappa da lui. L'elenco dei nomi dei famosi clienti è lungo: nel suo negozio sono passati artisti, stilisti, imprenditori. Alla soprano Toti dal Monte (1893-1975) il calzolaio ha creato scarpe su misura. «Gliele portavo personalmente a casa. Una volta mi ha anche invitato a pranzo da lei», ricorda orgoglioso. Poi la ballerina Carla Fracci e lo stilista Giorgio Armani. «Passa di qua, indica alcune pantofole colorate e un collaboratore le paga», precisa il calzolaio. Anche il presidente della Fiat Chrysler Automobiles John Elkann si ferma in calle Fiubera. «Viene con la moglie, la nobildonna Lavinia Borromeo, e i tre figlioletti. Per l'intera famiglia compera pantofole di tutti i colori».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia