Fossò, primo ko (0-4) per opera dell’Oriago

ORIAGO. Prima sconfitta stagionale della capolista Fossò (Seconda categoria, girone N) ad opera dell’Oriago.
Era il big match della domenica tra prima e seconda in classifica: il Fossò è stato rispedito a casa dallo stadio Marco Parma da un secco 4-0 inflitto dall’Oriago, che adesso insegue la capolista a una sola lunghezza di distacco.
Si riapre, quindi, il campionato, anche se l’allenatore della formazione rivierasca Cristiano Vescovo non vuole parlare di promozione.
«Io e il direttore sportivo Oscar Cremasco», esordisce il mister della formazione rivierasca, «siamo arrivati quest’anno a Oriago e abbiamo una formazione nuova. Rispetto alla rosa della scorsa stagione, che è retrocessa in Seconda, non è rimasto nessuno. Solo ora è arrivata la punta Ravagnan, che ha giocato l’ultimo campionato in Prima con i biancoazzurri e ha tanta voglia di riscatto, perché non gli è andata giù la retrocessione. Sono tutti giocatori validi ma, non conoscendosi, è difficile all’inizio farli giocare bene insieme».
Ma qual è stata la chiave del successo di domenica? «Siamo stati bravi nelle ripartenze. Dopo dieci minuti di sostanziale equilibrio, al 10’ siamo riusciti a sbloccare il risultato con Mazzetto e poi a contenere la reazione avversaria. Loro dopo sono stati molto sfortunati nel perdere Pittaro, che per queste categorie è un giocatore che può fare la differenza». Mettiamoci anche la doppietta del neo acquisto Ravagnan, un esordio con il botto.
«“Ci serviva una punta centrale, di riferimento, perché i ragazzi in rosa, da Meggiato, autore del quarto gol su rigore, Camuffo e Zinato sono seconde punte. Con Mazzetto, che ha esordito per 50 minuti il turno precedente, abbiamo due punte “fresche” che hanno avuto la fortuna di poter sfruttare la grande mole di lavoro prodotta contro il Fossò». Adesso spazio al Rio San Martino. Chiude Vescovo.
«Un altro scoglio importante da superare. Il Rio è con il Marcon, il Ballò e il Lupia, senza dimenticare le padovane, uno dei favoriti del girone. Primo fra tutti il Fossò, che abbiamo superato domenica e che ha una formazione rodata con innesti di qualità. Ma noi dovevamo “vendicare” i quattro gol subiti in coppa. Abbiamo però fatto meglio perché, a Fossò, noi ne avevamo almeno segnato uno».
Alessandro Torre
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