Riparte il grande basket Lba: Reyer Venezia vuole recitare un ruolo da protagonista
Milano e Bologna favorite, ma attenti alle sorprese. Spahija deve plasmare una squadra con obiettivi ambiziosi, Casarin festeggia le 15 stagioni di fila nella massima serie. Ecco cosa è lecito attendersi

Bisogna essere realisti e non esaltare a tutti i costi. Invece, soprattutto quando inizia una stagione, si tende sempre a elogiare le squadre della propria città. Salvo, poi, cadere nella disillusione. Vedi la sconfitta interna di martedì sera, nell’esordio di Eurocup, contro l’Aris Salonicco.
Siamo i primi a sperare che la Reyer disputi un torneo esaltante e vinca anche l’Eurocup, che le permetterebbe di disputare l’anno prossimo l’Eurolega, magari nella nuova Arena di Tessera. Le perplessità, però, restano nonostante, nella griglia di partenza del campionato di Serie A, gli orogranata siano messi in seconda fila assieme a Brescia e dietro alle solite due Milano e Bologna.
Tornando alla sconfitta con l’Aris, l’unico metro di giudizio di un match ufficiale, ha lasciato parecchi dubbi soprattutto per il modo nel quale è arrivata. Difesa praticamente nulla per quasi 35’ e una percentuale ai tiri liberi da campionato dilettanti. Certo, è presto per sputare sentenze e, sotto quest’aspetto, la prima di Serie A di domani (ore 19), al Taliercio contro Cremona, sarà un test importante.
Un fatto è inconfutabile: era impossibile sostituire Ennis e Kabengele con elementi di altrettanto valore. Certo, Cole e Horton sono ottimi cestisti, ma non sono al livello dei due canadesi. Siamo un po’ scettici, poi, sull’ingaggio di Denzel Valentine: sulle qualità del swing man, ex Trieste e Milano, nulla da dire, ma è da vedere se si metterà al servizio della squadra. Spetterà adesso all’esperto coach Neven Spahija creare quell’inerzia che consenta alla Reyer di spiccare il volo.
Davide Vatrella
Casarin: «Milano e Bologna davanti ma occhio alle sorprese»

Questione di numeri: 20, 15 e 11, da giocare sulla ruota di Venezia. A girare la ruota Federico Casarin: venti come la ventesima stagione della Reyer targa Umana, avventura iniziata nel 2006, 15 come le stagioni di fila in Serie A, dopo l’ammissione avvenuta il 23 settembre 2011, 10 gli anni da presidente, da quel 30 giugno 2015 quando a Ca’Farsetti il neo sindaco Luigi Brugnaro gli consegnò anche il ruolo di numero uno orogranata.
Una stagione in cui la Reyer, per blasone, ambizioni e investimenti sul mercato, dovrà far meglio della passata, seppur bersagliata da mille infortuni, quando fallì l’ingresso alla Final Eigth di Coppa Italia, uscendo nei quarti di finale dei playoff in campionato e agli ottavi in EuroCup. Dopo l’infelice esordio in Europa contro l’Aris Salonicco, adesso la Reyer si accinge ad aprire la stagione anche in campionato ospitando al Taliercio la Vanoli Cremona. Con la prospettiva della nuova arena da 10.000 posti in fase di costruzione all’interno del Bosco dello Sport.
Che stagione si prospetta per la Reyer?
«Innanzitutto essere arrivati a quota venti è un traguardo a cui in pochi pensavano quando siamo partiti dalla B d’Eccellenza, anche se il “motore” di questa avventura, Luigi Brugnaro, lo aveva già in mente. L’entusiasmo è sempre lo stesso, la voglia di migliorarci non è mai venuta meno, vogliamo divertirci e far divertire, coinvolgendo i nostri tifosi. Venti stagioni sono tantissime, un terzo della mia vita in pratica, e siamo orgogliosi di quello che abbiamo costruito in campo e fuori dal campo, a livello sociale e culturale».
Anno di cambiamento in Lega Basket?
«Sì, dobbiamo essere grati per il lavoro svolto da Umberto Gandini in questi cinque anni, non dimenticando che è partito nella peggior situazione possibile, quella del Covid. Il campionato italiano è salito di qualità, per quanto mi riguarda, Gandini è stata una persona molto importante. È arrivato Maurizio Gherardini, basta il nome, non servono tante parole per declinare il suo spessore, il dirigente per eccellenza del basket mondiale: una bella sfida per lui e per la Lega».
È partita anche l’avventura di LBATV?
«Un salto di qualità, un progetto ambizioso con un partner, Deltatre, di grande levatura con cui abbiamo iniziato un percorso insieme».
Triveneto sempre più protagonista?
«L’arrivo in Serie A di Udine ha aumentato il numero di squadre, venendo ad aggiungersi a Venezia, Treviso, Trieste e Trento. Udine era da qualche stagione che inseguiva la promozione, è una società solida, ma è un bel segnale anche il ritorno di Cantù nel massimo campionato, un club che ha scritto pagine memorabili per la pallacanestro italiana».
Che campionato sarà?
«Le due squadre di Eurolega, Virtus Bologna e Milano, faranno come sempre da traino, ma il nostro è un campionato dove nessun risultato è scontato a priori. Basti pensare alla stagione straordinaria che hanno fatto l’anno scorso Trapani e Trieste, a Brescia, arrivata alla finale scudetto o a Trento, che ha vinto la Coppa Italia. Credo che tutte le squadre si siano rinforzate, sarà una bella battaglia la lotta per entrare nei playoff».
Cambio di rotta anche in Nazionale?
«È iniziata l’era Banchi, ma il percorso con Gianmarco Pozzecco ha permesso alla gente di riavvicinarsi alla Nazionale, è stato un periodo emozionale. La squadra è stata sempre a un passo dal risultato eclatante, agli Europei e ai Mondiali. Ora c’è Luca Banchi, coach di carisma ed esperienza». —
Michele Contessa
Il roster: sette novità e sei riconferme

Mezza rivoluzione in casa Reyer, in parte voluta, in parte forzata a causa della partenza di Ennis e Kabengele verso l’Eurolega di Hapoel Tel Aviv e Dubai. Si è partiti con la riconferma in panchina di Neven Spahija, terza stagione dall’inizio, arrivato nel febbraio di due anni fa per sostituire Walter De Raffaele, e dello staff tecnico (Molin, Billio, Perovic, Napolitano con Xalle e Basso preparatori atletici), e la novità dell’Head of Performance, Francesco Cuzzolin, arrivato in orogranata dopo quattro stagioni all’Olimpia Milano.
Rispetto alla passata stagione sono rimasti in sei: il capitano Amedeo Tessitori (167 presenze, 1. 311 punti realizzati e 597 rimbalzi catturati), il suo vice Jordan Parks (130 presenze, 1. 294 punti realizzati e 507 rimbalzi catturati), entrambi alla quarta stagione in orogranata, l’inglese di formazione italiana Carl Wheatle, inizia il terzo anno alla Reyer il canadese nato a Portland, Kyle Wiltjer, poi Alessandro Lever e il georgiano di formazione italiana Giga Janelidze. Sostituire il talento e l’esperienza di Tyler Ennis non era semplice, alla fine è spuntato RJ Cole, ultime due stagioni al Rytas Vilnius, un titolo di Lituania vinto e una finale persa con la doppia partecipazione alla Champions League. È l’unico giocatore tra i nuovi innesti a essere esordiente nel campionato italiano: è il giocatore più giovane della squadra (24 agosto 1999).
La Reyer ha, infatti, puntato in tutti i ruoli su giocatori esperti, con alle spalle la conoscenza della Serie A, cercando anche di prendere elementi di talento che possano garantire una maggior pericolosità dal perimetro.
Percorso di qualche chilometro lungo il Terraglio per Ky Bowman che, nell’ultimo triennio, ha seguito Frank Vitucci, prima a Brindisi e poi a Treviso, da Trieste è invece approdato in laguna Denzel Valentine (breve parentesi a Milano), talento cristallino allo stato puro, imprevedibile nel bene e nel male, a lungo nel mirino anche di Trapani Shark durante il mercato estivo.
Duttilità anche nella scelta degli esterni italiani con il cognome De Nicolao tornato a rimbombare al Taliercio con l’arrivo da Napoli di Giovanni, fratello di Andrea, passato anche per Varese, mentre da Tortona, dove ha giocato nelle ultime tre stagioni, si è materializzata la sagoma di Leonardo Candi, jolly sul parquet potendo ricoprire almeno tre ruoli in caso di necessità. Reduce da un’eccellente stagione alla Vanoli Cremona è Stefan Nikolic, ala serba di Belgrado, ma anche lui con la formazione italiana essendo cresciuto tra Virtus Bologna, Stella Azzurra Roma, Capo d’Orlando e Napoli, uno scudetto con le V nere nel 2021 nella bacheca. Come non è stato semplice sostituire Ennis, ancora meno lo è stato trovare l’erede di Kabengele, ma la Reyer è stata rapida a mettere sotto contrato Chris Horton, mattatore della promozione di Trapani in Serie A, poi dell’approdo dei siciliani nei playoff e alla Final Eight di Coppa Italia.
(m.c.)
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