Jesolo, il gioielliere rapinato "Picchiato senza alcuna pietà"
Parla Giorgio Pendini, il gioielliere ferito alla mano con un coltello dai due banditi che hanno svuotato la cassaforte della sua gioielleria, a due passi da piazza Marconi, nella centralissima via Bafile (nella foto) a Jesolo: "Sono sotto shock"

L’esterno della gioielleria Pendini in via Bafile
JESOLO.
Lo hanno picchiato a sangue e ferito ad una mano con il coltello per poi svuotare la cassaforte della sua gioielleria a due passi da piazza Marconi, nella centralissima via Bafile. Vittima della violenta rapina, il sessantenne gioiellere di Jesolo Giorgio Pendini. Poi i due rapinatori sono fuggiti e fino a sera le ricerche non avevano dato nessun esito.
Per lui un incubo forse peggiore dall'ultimo colpo subìto solo un anno fa. Ieri pomeriggio verso le 17 due ragazzi con il volto scoperto e armati a quanto pare di un coltello hanno fatto irruzione nella gioielleria di via Bafile. La sequenza della rapina non è ancora molto chiara perchè Pendini, sotto choc, ha rilasciato una testimonianza non molto precisa. «Tira fuori tutto quello che hai in cassaforte e nelle scatole» - avrebbero detto i banditi. A quel punto Pendini si sarebbe ribellato cercand di lanciare l'allarme. Ma uno dei due malviventi lo ha aggredito mentre l'altro lo ha tenuto fermo. Il gioiellere è stato colpito al volto e alla testa forse con il manico del coltello, ferendolo anche alla mano con la lama. I rapinatori spietati lo hanno spinto contro la cassaforte e costretto a pronunciare la parola d'ordine del meccanismo di sicurezza collegato al riconoscimento vocale. Allora hanno rubato tutti i gioielli e orologi trovati all'interno delle scatole e della cassaforte.
Non è ancora certa l'entità della somma rapinata, in ogni caso si tratta di diverse migliaia di euro tra contanti e gioielli. I due ragazzi di età attorno ai 20 anni, sono saliti in sella ad uno scooter indossando il casco e si sono dileguati velocemente tra le strade del lido. Pendini ha raccolto le ultime forze ed è uscito dalla gioielleria accasciandosi a terra e chiedendo aiuto con il volto insanguinato. Le sue condizioni conunque non dovrebbero essere molto gravi, anche se il forte stato di choc gli ha impedito di rispondere alle domande degli investigatori.
Dalle vetrine e i bar di via Bafile sono accorsi altri commercianti, cui si sono uniti residenti e turisti rimasti tutti impressionati da quella scena agghiacciante. In pochi secondi sono arrivate le volanti della polizia e della squadra mobile. E' scattato il piano anti rapina con tutte le forze dell'ordine e posti di blocco. Nessuna traccia dei rapinatori, ma le ricerche continuano sulla base delle prime testimonianze raccolte dagli investigatori. Potrebbero essere italiani anche se una rapina così cruenta non si addice alla criminalità locale. Lo scorso 3 luglio 2009 Pendini aveva subito una spaccata alle 10 del mattino. I rapinatori avevano arraffato dalla vetrina 15.000 euro tra orologi Rolex e gioielli fuggendo poi in scooter e facendosi largo con dello spray urticante.
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Ieri sera i vari titolari delle gioiellerie jesolane hanno voluto esprimere la solidarietà al collega fortemente scossi dal fatto di sangue che fa piombare l'intera categoria nella paura.
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