«È inutile chiedere più tasse a chi sta già morendo»
Ance Veneto all'attacco: i costruttori sono già soffocati a causa dell'insolvenza dello Stato

ANCE VENETO Il presidente Luigi Schiavo
VENEZIA.
«Può essere giusto in linea di principio che le imprese paghino più tasse in un momento di difficoltà per i conti pubblici, peccato che molte di queste non abbiano i soldi per farlo a causa dell'insolvenza stessa dello Stato, che paga in ritardo o non paga affatto i suoi fornitori a causa dei vincoli del Patto di stabilità». Luigi Schiavo, presidente di Ance Veneto, lancia un grido di allarme sul rischio che la manovra di bilancio del governo cancelli qualsiasi spiraglio di rilettura del Patto di stabilità locale, con particolare riguardo ai crediti vantati dalle imprese per lavori già eseguiti per la pubblica amministrazione. «Far ricadere sulle imprese - continua - un nuovo aggravio fiscale senza riconoscere loro i crediti già vantati nei confronti della pubblica amministrazione è iniquo oltreché totalmente inutile dal momento che lo Stato non riuscirà a riscuotere nuove tasse dalle aziende perché molte di loro, soprattutto nel settore edile, rischiano di chiudere entro la fine dell'anno». «Pur comprendendo l'urgenza di risanamento dei conti pubblici, non è possibile disattendere gli impegni contrattuali. Così si va verso l'asfissia», conclude Schiavo.
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