Sezione Lloyd del Museo del Mare Trieste riapre riammodernata

Nuovo allestimento dopo un anno di chiusura

(ANSA) - TRIESTE, 01 NOV - Nuovo percorso espositivo che accosta dipinti e modelli e mezzi modelli, grafiche e stampe e oggettistica e fotografie d'epoca, con un solo obiettivo: illustrare la storia della Compagnia del Lloyd. E' la nuova veste di questa sezione del Museo del Mare, riaperto al pubblico dopo un anno, al Magazzino 26 in Porto Vecchio. Fondato nel 1833 da un gruppo di uomini d'affari triestini per raccogliere informazioni commerciali e marittime, nel 1836 il Lloyd aprì una "Seconda sezione" dedicata ai collegamenti marittimi a vapore. Le attività portarono fra il 1853 e il 1865 alla costruzione dell'arsenale nella baia di Servola, da dove usciranno alcune delle navi più moderne del Mediterraneo. Con i danni provocati dalla Prima guerra mondiale, il Lloyd, diventato Triestino, riattivò alcuni collegamenti già nel 1919. La Compagnia fu poi data in gestione alla famiglia di armatori Cosulich, nel 1933 fu nazionalizzata e in seguito fatta rientrare nel gruppo Finmare. Negli anni Trenta essa gestiva oltre 80 navi con servizi di trasporto passeggeri per America, Mediterraneo, Asia e Australia. Anche la Seconda guerra mondiale comportò danni pesantissimi per le infrastrutture e per la flotta; che tuttavia fu ricostruita rapidamente in particolare i collegamenti con l'Australia, fino agli anni '60 quando gli aerei soppiantarono i transatlantici. Il Lloyd, come molte compagnie europee, diventò un'articolazione locale di strutture più grandi. La Sezione ha una sala video dove si possono visionare immagini e filmati; il pubblico, che ha a disposizione didascalie digitali, può inoltre interagire grazie a tablet. Un'area didattica può ospitare incontri, conferenze, presentazioni o attività formative, e attrezzata con una digital board con approfondimenti. La Direttrice dei Musei Scientifici, Patrizia Fasolato, ha spiegato che "l'allestimento richiede la partecipazione del visitatore, invitato a utilizzare i tablet per entrare dentro le spiegazioni, ad aprire dei cassetti e delle teche poste lungo il percorso espositivo e introdursi nella storia in modo personalizzato, costruendosi il proprio percorso". (ANSA).

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia