Tromba d’aria si abbatte su Noale

Colpite decine di abitazioni: volano cartelli stradali, tegole e alberi. Celeghin: «Chiederemo lo stato di calamità»
Di Alessandro Ragazzo

NOALE. Il cielo si è oscurato attorno alle 18. Poi le case hanno iniziato a vibrare e si è scatenata la tromba d’aria, scoperchiando capannoni, facendo volare tegole, piegando cartelli stradali e reti di recinzione. È successo a ieri a Noale, nella zona compresa tra via Nievo, via Cerva, via Coghetti e via San Dono, dove il forte vento e la pioggia hanno causato danni ingenti, tanto che il sindaco Michele Celeghin ha già annunciato di voler chiedere lo stato di calamità. Sia lui sia l’assessore alla Manutenzione Andrea Muffato sono tra le vittime del maltempo di ieri.

Il bilancio è provvisorio ma da una prima verifica, sarebbero decine le case interessate. Non ci sono stati feriti ma solo danni materiali e tanto spavento. Sul posto, i vigili del fuoco, la polizia locale e la Protezione civile. I testimoni raccontano di aver visto il cielo diventare nero all’improvviso e poi i pavimenti e i muri scuotersi. Cinque, al massimo sei minuti, di puro terrore per quello che poteva capitare. Il vento si è scatenato sulle case, sui giardini e sui capannoni della zona. In due casi, poteva capitare qualcosa di grave. Nel primo, dalla potenza del vento, un cartello stradale ha centrato una Fiat Punto in transito su via San Dono: tanto spavento per l’anziano conducente e per la moglie che gli sedeva accanto ma nessun ferito. «Per fortuna non è caduto sul parabrezza», dice l’uomo, «altrimenti poteva andare peggio. Ho sentito un botto tremendo ma non mi sono fermato perché la pioggia era battente. Quando sono arrivato a casa, mi sono davvero reso conto di cosa fosse successo: è andata bene». Poche decine di metri più in là, una tegola è volata contro una casa, rompendo la finestra. All’interno c’erano un’anziana e la badante. E poi un paio di recinzione sono state piegate di novanta gradi in via San Dono, rovesciati dei cassonetti dell’immondizia, mentre in altri immobili, i coppi sono volati via, così come le piante. Danneggiati dei cornicioni. Addirittura due lamiere si sono piegate attorno a un palo della luce. A un imprenditore, il maltempo ha scoperchiato 150 metri quadrati di tetto del capannone.

Per alcuni minuti, si è temuto il peggio e si è verificato un black-out elettrico nella zona attorno a via San Dono. I pompieri sono dovuti intervenire in via Nievo, dove c’era un albero pericolante. Passata la tromba d’aria, i cittadini sono scesi in strada e hanno iniziato a ripulire e sistemare le strade. «La paura è stata tanta», commenta il sindaco Celeghin, «e abbiamo intenzione di chiedere lo stato di calamità. Sono stati cinque minuti di panico; mia moglie neppure riusciva a chiudere le finestre di casa e il nostro condominio ha subito danni al tetto e alle grondaie». Anche l’assessore Muffato racconta quegli attimi di paura. «Si è oscurato il cielo all’improvviso», spiega, «e poi ho avvertito raffiche di vento. La tromba d’aria ha mandato all’aria il tetto della casetta in legno che tengo in giardino».

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