«Tribunale di Portogruaro Intervenga il ministro»

Appello di Martella (Pd) alla Cancellieri: «Disagi troppo pesanti». A Pordenone in arrivo un migliaio di fascicoli da Venezia: si profilano conflitti di competenza
PELLICANI MESTRE 15/03/08 al Calice diPiazza Ferretto, Presentazione candidati del PD. Nella foto Andrea Martella...© Bertolin M.
PELLICANI MESTRE 15/03/08 al Calice diPiazza Ferretto, Presentazione candidati del PD. Nella foto Andrea Martella...© Bertolin M.

PORTOGRUARO. «Sono veramente pesanti i disagi che sta soffrendo la sezione distaccata di Portogruaro, dopo la recente riforma della geografia giudiziaria che ha soppresso tutte le sezioni distaccate territoriali dei tribunali. Il ministro Cancellieri intervenga». Così il vice presidente del gruppo Pd alla Camera, Andrea Martella. Tra le criticità sollevate dall’esponente democratico, il fatto che «nel caso di Portogruaro, il circondario di assegnazione si trova addirittura in un altro distretto di Corte d’appello, circondario del tribunale ordinario di Pordenone, con il conseguente passaggio del territorio portogruarese sotto la competenza del distretto di Corte d’appello di Trieste» e che «mentre i procedimenti già pendenti alla data del 13 settembre 2013 fanno riferimento al tribunale ordinario di Venezia, quelli successivi a questa data verranno incardinati presso il tribunale di Pordenone».

Problemi che lo stesso Presidente della Camera degli avvocati di Portogruaro aveva da tempo denunciato.

Per la Procura di Pordenone, già in sofferenza per carenza di personale sia togato sia amministrativo, ora si profila l’arrivo di un migliaio di fascicoli da Venezia – alcuni erano già stati trasferiti a settembre – così come un conflitto di competenza davanti alla procura generale della Cassazione affinché stabilisca la competenza della sede di indagine.

Il Governo, dopo avere rivisitato la geografia giudiziaria (Pordenone ha acquisito la zona del Veneto orientale, 100 mila abitanti senza ulteriore personale), non ha infatti definito, con un decreto integrativo, la competenza dei fascicoli già aperti al momento dell’entrata in vigore della riforma. O meglio, tale decreto era stato predisposto a settembre e inviato agli organi per i pareri di competenza, ma poi non è stato promulgato.

Ora, si profila un conflitto di competenza tra le Procure di Venezia, che ha ceduto il territorio del Veneto orientale, e quella di Pordenone, che lo ha acquisito. Da Venezia – dove procuratore è Luigi Delpino, che in passato ricoprì il medesimo incarico nella Destra Tagliamento – sarebbero in arrivo a Pordenone un migliaio di fascicoli già incardinati, per i quali, però, al momento della riforma, non era stata esercitata l’azione penale. Secondo la tesi della Procura di Venezia, che ha già manifestato l’intenzione di procedere al trasferimento degli atti, sono indagini che spettano a Pordenone.

«Facciamo leva – spiega il procuratore Marco Martani, pavendando la concreta possibilità di sollevare il conflitto di competenza – sull’immutabilità del giudice precostituito per legge al momento in cui il fatto si era verificato». A decidere sarà la procura generale presso la Corte di Cassazione. (e.l.)

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