«Si devono dare una mossa e chiudere presto la partita»
«La speranza è che si diano una mossa a chiudere la partita e che i processi decisionali vengano velocizzati, l’attesa non aiuta nessuno: sapere se le domeniche si lavorerà o meno è dirimente anche per gli imprenditori».
L’assessore regionale al Commercio, Roberto Marcato, non nasconde la sua scocciatura, per una partita nella quale si è impegnato in prima persona e che ancora non è andata in porto.
«Ho dato vita a un tavolo etico assieme a tutte le parti e i soggetti in campo» spiega «da Federdistribuzione al mondo laico a quello religioso ai sindacati, perché il decreto necessitava di una radicale modifica. Abbiamo approvato un progetto di legge statale per contribuire a velocizzare la decisione a livello governativo, insomma, nell’attesa abbiamo fatto praticamente tutto quello che era nelle nostre facoltà e anche di più».
Prosegue ancora: «Poi la palla è passata al Parlamento, spero che le lamentele, il disagio, le critiche servano di stimolo a chiudere finalmente la partita». «In Italia quando si è d’accordo tutti non si arriva a nulla» aggiunge un po’ sarcastico, «speriamo si diano una mossa perché tutto il commercio attende la modifica, ma soprattutto quello che tutti aspettano, sono leggi certe». L’incertezza, insomma, non fa bene ai lavoratori, non fa bene alle commesse e non fa bene agli imprenditori e alle grandi catene. Amareggiata anche Tiziana D’Andrea, leader di Domenica No Grazie Italia: «Siamo alla seconda tornata di audizioni», spiega, «tutti in religiosa attesa che si decida. Purtroppo Lega da una parte, 5 Stelle dall’altra, per ora si sono limitati alle parole. Troppe campagne elettorali, pochi fatti». —
M. A.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia