Raddoppio della linea Ecco le richieste sulla Bassano-Venezia

SPINEA. Raddoppio della linea nei punti chiave. Al via martedì la commissione tecnica che dovrà trovare una via d’uscita ai problemi della linea ferroviaria Bassano-Venezia. A chiedere la commissione erano stati i pendolari, con i sindaci di Bassano, Cassola, Castello di Godego, Castelfranco, Resana, Piombino Dese, Noale, Salzano, Martellago, Spinea e Trebaseleghe. Dopo essersi incontrati a marzo in Regione dunque, i primi cittadini vedono finalmente concretizzarsi l’impegno di dare vita a un organismo tecnico che dovrà valutare le proposte per rendere la linea più efficiente, sicura e affidabile. Vi parteciperà, in Regione, un sindaco per ogni provincia attraversata dalla linea, con i tecnici regionali e di Trenitalia. Tre le proposte sul tavolo.
La prima riguarda il raddoppio del binario da Cassola a Castello di Godego e da Maerne a Noale. L’intervento riguarderà la tratta più lunga della linea (Bassano-Godego) senza possibilità di incrocio, ma anche l’estensione del raddoppio fino a Noale per regolarizzare il traffico e intensificare il servizio tra Noale e Mestre, coinvolgendo dunque anche le fermate di Salzano e Spinea.
La seconda proposta riguarda l’eliminazione di passaggi a livello con sottopassi nelle arterie più trafficate, come a Noale e Cassola, l’ammodernamento di alcuni, con riduzione dei tempi di attesa e infine la chiusura di quelli secondari, dove vicino vi siano scavalchi o sottopassi, ad esempio tra Noale e Mestre. Un punto, quello dei passaggi a livello, che presenta ancora problemi evidenti di esercizio, a cominciare dal frequente abbattimento delle barriere. Capitato talmente tante volte da raggiungere i 4 episodi in un mese. Il 19 febbraio scorso sono stati coinvolti ben 27 treni, con oltre 500 minuti di ritardo.
La terza e ultima proposta riguarda la velocizzazione della percorrenza dei convogli: al di là degli interventi strutturali, si può ancora migliorare l’efficienza della tratta, dove alcuni segmenti vengono percorsi a velocità ridotta, anche di 30 chilometri orari, a causa dei limiti imposti dall’armamento (raggio di curvatura dei binari e scambi) e dal segnalamento. Serve, ad esempio, una soluzione tecnica per far entrare e uscire i treni dalla stazione di Castelfranco a una velocità maggiore, recuperando così il tempo necessario per far fermare tutti i treni anche a Cassola, Resana e Trebaseleghe, che non beneficiano ancora della doppia frequenza oraria del servizio.
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