Raddoppio della linea Ecco le richieste sulla Bassano-Venezia

Martedì l’incontro tecnico con Regione, Comuni e Trenitalia Sul tavolo anche l’aumento della velocità media dei treni
Di Filippo De Gaspari

SPINEA. Raddoppio della linea nei punti chiave. Al via martedì la commissione tecnica che dovrà trovare una via d’uscita ai problemi della linea ferroviaria Bassano-Venezia. A chiedere la commissione erano stati i pendolari, con i sindaci di Bassano, Cassola, Castello di Godego, Castelfranco, Resana, Piombino Dese, Noale, Salzano, Martellago, Spinea e Trebaseleghe. Dopo essersi incontrati a marzo in Regione dunque, i primi cittadini vedono finalmente concretizzarsi l’impegno di dare vita a un organismo tecnico che dovrà valutare le proposte per rendere la linea più efficiente, sicura e affidabile. Vi parteciperà, in Regione, un sindaco per ogni provincia attraversata dalla linea, con i tecnici regionali e di Trenitalia. Tre le proposte sul tavolo.

La prima riguarda il raddoppio del binario da Cassola a Castello di Godego e da Maerne a Noale. L’intervento riguarderà la tratta più lunga della linea (Bassano-Godego) senza possibilità di incrocio, ma anche l’estensione del raddoppio fino a Noale per regolarizzare il traffico e intensificare il servizio tra Noale e Mestre, coinvolgendo dunque anche le fermate di Salzano e Spinea.

La seconda proposta riguarda l’eliminazione di passaggi a livello con sottopassi nelle arterie più trafficate, come a Noale e Cassola, l’ammodernamento di alcuni, con riduzione dei tempi di attesa e infine la chiusura di quelli secondari, dove vicino vi siano scavalchi o sottopassi, ad esempio tra Noale e Mestre. Un punto, quello dei passaggi a livello, che presenta ancora problemi evidenti di esercizio, a cominciare dal frequente abbattimento delle barriere. Capitato talmente tante volte da raggiungere i 4 episodi in un mese. Il 19 febbraio scorso sono stati coinvolti ben 27 treni, con oltre 500 minuti di ritardo.

La terza e ultima proposta riguarda la velocizzazione della percorrenza dei convogli: al di là degli interventi strutturali, si può ancora migliorare l’efficienza della tratta, dove alcuni segmenti vengono percorsi a velocità ridotta, anche di 30 chilometri orari, a causa dei limiti imposti dall’armamento (raggio di curvatura dei binari e scambi) e dal segnalamento. Serve, ad esempio, una soluzione tecnica per far entrare e uscire i treni dalla stazione di Castelfranco a una velocità maggiore, recuperando così il tempo necessario per far fermare tutti i treni anche a Cassola, Resana e Trebaseleghe, che non beneficiano ancora della doppia frequenza oraria del servizio.

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