Presunti abusi edilizi, minacce a Gianni Gobbo

JESOLO
«Stai attento a quello che fai». La voce minacciosa al telefono, leggermente alterata, lancia un messaggio inequivocabile all’indirizzo di Gianni Gobbo, il proprietario del King’s, sotto i riflettori dopo che le ruspe hanno raso al suo gli abusi per volere della Sovrintendenza e lui ha deciso di presentare un esposto contro tutti i presunti abusi edilizi a Jesolo. Si sta scatenando un terremoto.
Ora Gobbo è sulla bocca di tutti per la reazione che nessuno si attendeva. Ma già ai tempi del grattacielo fronte mare in piazza Marina aveva dimostrato la tenacia nel superare vincoli e ostacoli. Questa volta ha dovuto muovere le ruspe. La Sovrintendenza, dopo anni di avvertimenti e segnalazioni, ha stabilito che giardino, piscina, altre zone della discoteca vicine al Sile, debbano essere abbattute. In mezzo ci sono anche esposti e segnalazioni, denunce e controdenunce, veleni di ogni genere. Gobbo e il suo legale, l’avvocato Pierpaolo Alegiani, hanno deciso di rinunciare alla difesa a oltranza per evitare che questa situazione avvelenata si trascinasse nel tempo. Occasione per ricostruire la discoteca con architetti e progettisti al lavoro, deciderne la gestione e ripartire di slancio la prossima estate. Ma Gobbo ha anche reagito con veemenza, incaricato il legale di fotografare circa 200 presunti abusi con un migliaio di foto a corredare l’esposto da presentare alla magistratura.
Da Cortellazzo a piazza Torino, da piazza Aurora al faro, poi vicino ai fiumi Sile e Piave. Abitazioni private, hotels e strutture varie che rientrano nella fascia dei 300 metri. Rischia di essere incendiario. E qualcuno allora ha deciso di dare degli avvertimenti a Gobbo. Lui si schermisce: «Hanno minacciato me e la mia famiglia e questo non va bene». Il suo intransigente e preoccupato legale Alegiani si è già mosso senza esitazioni: pronta una denuncia contro ignoti per minacce, mentre potrebbero essere richieste anche intercettazioni telefoniche e altri accorgimenti per la protezione di Gobbo, 77 anni, sempre sulla cresta dell’onda, ma oggi un po’ meno aitante e pugnace di un tempo. Intanto, il dibattito si allarga e un altro esponente del mondo della notte, Gianfranco Ambrosin, protagonista tra Jesolo e Cortina, oggi arrivato a coordinare il caffè Pedrocchi di Padova, non è tenero in merito agli abusi. «Noi lo abbiamo sempre sostenuto», dice, «le discoteche erano sotto la lente di ingrandimento, noi non potevamo muovere un piastrella e al King’s nessuno diceva nulla su quanto accadeva. Eppure tanti, tutti sapevano. Il rispetto delle leggi vale per tutti e quanto è successo credo sia giusto, mentre è bene e sono contento che adesso inizino i lavori per ricostruire la discoteca nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza di tutti. Ora possiamo augurare buon lavoro». Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, mantiene un certo equilibrio. «Abbiamo saputo di questo esposto», dice, «Gobbo è un imprenditore e sa quello che fa, almeno credo. Verranno fatti i dovuti controlli, anche da parte nostra con la polizia locale, e se altri abusi saranno accertati verranno puniti come è accaduto al King’s». —
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