Pensionato va a pescare, non torna più

Il cadavere del 77enne ritrovato nella zona “La Salina”, tra le isole di Burano e Santa Cristina

Ieri pomeriggio un altro allarme è scattato in laguna per un cadavere avvistato tra acqua e barene. Su questo caso si sono concentrati gli accertamenti di rito i carabinieri della stazione di Venezia mentre i colleghi di polizia e capitaneria di porto erano impegnati al Lido negli accertamenti sulla morte dell’ex ambasciatore.

Il cadavere è stato avvistato nella zona delle valli da pesca, tra l’isola di Burano e quella di Santa Cristina, in una zona chiamata “La Salina” e che è visibile da quanti percorrono la Jesolana. Una lunga striscia di barena e valli da pesca, lontane un po’ da tutto.

Qui, in acqua, è stato trovato un cadavere ieri intorno alle 17. Gli accertamenti, condotti fino a tarda ora, dagli uomini dell’Arma, coordinati dal capitano Mazzotta, hanno accertato alla fine che il cadavere appartiene ad un pensionato di Burano che non dava notizie di sé ai familiari dalla mattina. L’uomo era uscito di casa all’alba per andare a pescare. E quando non lo hanno visto rientrare per pranzo i parenti si sono allarmati, segnalando il mancato ritorno ai carabinieri dell’isola.

Nel pomeriggio, attorno alle 17, è scattato l’allarme per il rinvenimento del cadavere, il secondo in laguna in una domenica decisamente infausta. Il cadavere appartiene al pensionato, classe 1939, con la passione della pesca e ucciso, questo è stato accertato dagli investigatori dell’Arma di Venezia, da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo in aperta laguna. Per le operazioni di recupero della salma, che vista la zona non sono state facili, sono stati impegnati oltre ai carabinieri anche i vigili del fuoco di Venezia che hanno partecipato al recupero.

Fino a sera sono proseguiti gli accertamenti tecnici ma sulla natura della morte, per cause naturali, non ci sono dubbi, da quanto è stato possibile capire. (m.ch.)

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