Nessuno vuole comprare l’area ex Scalera Ancora deserta l’asta

GLI Alloggi per i veneziani mai completati alla Giudecca 
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 26.12.2018.-Degrado area ex scalera alla Giudecca.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 26.12.2018.-Degrado area ex scalera alla Giudecca.

Nessuno vuole l’area ex Scalera con le case destinate ai veneziani lasciate al grezzo, dopo la crisi del gruppo Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone.

È andata nuovamente deserta infatti l’asta bandita dal liquidatore giudiziale dei complessi immobiliari del gruppo Acqua Marcia, di cui l’area Scalera fa parte per completare quindi l’intervento già avviato ma mai concluso da Acqua Marcia con i 25 alloggi da destinare ai veneziani, nel quadro dell’accordo raggiunto con il gruppo Caltagirone per il via libera a sua tempo alla trasformazione alberghiera del Molino Stucky. L’ex Scalera era offerta a un prezzo “stracciato” dopo la mancata aggiudicazione dell’asta precedente.

Ora il complesso a fianco dello Stucky era tornato in vendita a un prezzo ribassato del 25 per cento e dunque sceso a 4 milioni 972 mila euro. Chi compra era tenuto a completare gli alloggi e il parco pubblico previsto nell’area.

Ma le cose sembrano essere andate diversamente ed ora pertanto l’area ex Scalera rischia di essere una nuova occasione persa per la residenzialità veneziana.

Pesa sull’operazione anche una fidejussione a favore del Coune di circa 4 milioni e 300 mila euro rilasciata dal gruppo Marseglia, subentrato a Acqua Marcia alla guida dello Stucky, di cui il nuovo acquirente dovrà farsi carico, a garanzia del completamento dei 25 alloggi che saranno offerti a prezzo convenzionato a destinatari individuati dal Comune.

La situazione del mercato edilizio anche nell’area veneziana è nel frattempo cambiata e dunque non è ritenuto evidentemente remunerativo da parte di possibili acquirenti l’acquisizione dell’area Scalera-Trevisan per completare l’intervento. Francesco Bellavista Caltagirone, patron di Acqua Marcia, aveva ottenuto il via libera dal Comune, il sindaco era Massimo Cacciari, al cambio di destinazione d’uso alberghiero del complesso del Molino Stucky da lui acquistato proprio dietro l’impegno di realizzare il nuovo complesso residenziale con parco alla Scalera, a favore dei residenti, a prezzo calmierato. Un impegno di fatto non rispettato, perché l’Hilton Molino Stucky è diventato una realtà, mentre le case sono ancora lì, al grezzo, perché nel frattempo è subentrato il dissesto del gruppo Acqua Marcia.

A questo punto l’area ex Scalera potrebbe tornare nuovamente in vendita ribassando ancora il prezzo di un altro 25 per cento, praticamente “regalata”, oppure essere offerta a trattativa privata. Deciderà il liquidatore fallimentare.

Il Comune in tutta la vicenda è finora rimasto uno spettatore silenzioso e passivo, anche se in qualche modo direttamente interessato all’intervento.

Non si capisce perché, a questi prezzi ormai d’affezione, non sia direttamente l’amministrazione comunale ad acquisire l’area e a incaricarsi del completamento degli alloggi, visto che, su richiesta di Ca’ Farsetti, dovevano essere realizzati e messi a disposizione proprio per i veneziani a un prezzo di acquisto calmierato.

Si tratta anche di completare le bonifiche dei terreni dell’area verde, parzialmente inquinati, e le opere di urbanizzazione.

Nel frattempo l’unica cosa certa è il costante e progressivo degrado dell’area - abbandonata a se stessa ormai da anni . —

Enrico Tantucci

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