Mobilitazione per Gianluca Ferrari

Il Rivolta sulla sentenza contro i No Tav: «Questo è accanimento della procura»
Gianluca Ferrari arrestato dalla Polizia per gli scontri No Tav a Chiomonte.Picchiati dalle forze dell'ordine in occasione dell'arresto: è quanto hanno fatto sapere oggi 5 luglio 2011 al gip Roberto Nadalini e Salvatore Soru, due dei quattro giovani No Tav arrestati domenica durante gli scontri in Valle di Susa.ANSA/DI MARCO
Gianluca Ferrari arrestato dalla Polizia per gli scontri No Tav a Chiomonte.Picchiati dalle forze dell'ordine in occasione dell'arresto: è quanto hanno fatto sapere oggi 5 luglio 2011 al gip Roberto Nadalini e Salvatore Soru, due dei quattro giovani No Tav arrestati domenica durante gli scontri in Valle di Susa.ANSA/DI MARCO

MARGHERA. È pronta a partire la campagna di mobilitazione per sostenere, da tutti i punti di vista, Gianluca Ferrari (nella foto), l’attivista del centro sociale Rivolta condannato martedì a 4 anni e 2 mesi nel maxi-processo per gli scontri tra i no-tav e la polizia avvenuti il 3 luglio del 2011 in Val di Susa. «Come già hanno spiegato i legali di Ferrari», dice Michele “Ace” Valentini, uno dei portavoce del centro sociale Rivolta, «siamo di fronte a una sentenza assurda che dimostra l’accanimento della procura di Torino nei confronti di un’intera esperienza di lotta nata per salvare una valle dalla devastazione del treno ad alta velocità. Nel complesso sono stati chiesti 140 anni di carcere per gli attivisti mentre chi per anni ha lucrato sulle opere pubbliche che servono solo a che li fa, come il Mose, le porte del carcere non si sono neppure aperte». Per questo nei prossimi giorni scatterà una vera e propria mobilitazione dei centri sociali della città per far conoscere il caso di Ferrari, e spiegare cosa rappresenta questa sentenza per la città. Per conoscere le ragioni che hanno portato i giudici a condanne così pesanti, sostanzialmente condividendo la linea e l’impostazione dei pubblici ministeri torinesi Manuela Pedrotta e Nicoletta Quaglino bisognerà aspettare che venga depositata la sentenza, che sarà pubblica nell’arco dei prossimi novanta giorni. Dopodiché è già sicuro, come ha spiegato ieri Giuseppe Romano, avvocato difensore di Ferrari, scatterà il ricorso alla Corte d’Appello. Sono due i militanti condannati tra i centri sociali del Nordest: oltre a Ferrari c’è anche Zeno Rocca, del centro sociale Pedro di Padova, condannato a tre anni e nove mesi. Molte le reazioni alla sentenza di mercoledì, tra le quali anche quella del ministero delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, secondo il quale «il tribunale di Torino ha giustamente condannato per violenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento 47 attivisti No Tav per gli incidenti provocati in Val di Susa nell estate del 2011. E' una sentenza che fa giustizia anche di tante coperture politiche e intellettuali di quella violenza, che hanno cercato e cercano di nobilitarla con assurdi richiami alla Resistenza». (f.fur.)

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