La sfida di Malcontenta: sì a sagra e fuochi «Tanti volontari in campo, noi ci proviamo»

Festa organizzata dal comitato locale con la parrocchia: «Momento di socialità, abbiamo già rinunciato a tante cose»  
Redentore di Malcontenta
Redentore di Malcontenta

LA STORIA

La sagra del Redentore di Malcontenta si farà, e anche con i fuochi d’artificio. Mentre quasi tutti alzano bandiera bianca – a causa del Covid 19 – a Malcontenta hanno deciso di provarci. Certo, i posti saranno un po’ meno rispetto alle precedenti edizioni, su spazi più ampli a ridosso del Naviglio. Si tratta di una delle poche sagre che, in questa strana estate del 2020, si terranno in città, anche se con delle necessarie misure di sicurezza. In questi giorni una trentina di volontari ha ripulito il paese e addobbato le rive del canale. La parrocchia di San Ilario con il parroco don Alessandro Rosin è stata entusiasta di contribuire come ogni anno all’evento insieme al gruppo organizzatore “La Malcontenta” presieduto da Nerio Giraldo. «La sagra del Redentore di Malcontenta si caratterizza», spiega il parroco «per essere un momento di aggregazione e attrazione per tanta gente della Riviera del Brenta e di Marghera. Questo quest’anno, di fronte al problema della pandemia, si è fatta particolare attenzione, ma abbiamo deciso di provarci. Un plauso va ai tanti volontari di Malcontenta che hanno permesso che questo evento potesse essere fatto». La manifestazione si svolgerà in 5 serate, da ieri fino a martedì 21. Sono circa un centinaio le persone coinvolte nell’organizzazione che è in moto ormai da un mese per predisporre la logistica necessaria. Il gruppo “La Malcontenta” non dimentica le difficoltà. «Quest’anno», spiegano presentando la sagra, «le tristi problematiche legate al Coronavirus hanno coinvolto la vita di tutti noi. Come associazione culturale “La Malcontenta”, siamo stati bloccati su tante iniziative già programmate: il Grest invernale, le domeniche di spettacoli carnevaleschi dedicate ai ragazzi, non abbiamo potuto realizzare la scuola di teatro per ragazzi, e altro ancora. Era in pericolo la Sagra del Redentore, ma abbiamo ritenuto, nonostante le difficoltà, di realizzarla comunque, per dare un forte segnale di fiducia e di speranza alla gente. Per ovvie ragioni i contenuti della sagra saranno un po’ ridotti ma faremo rivivere, nel rispetto delle normative vigenti, quei bei momenti di socialità, che ben caratterizzano l’evento. Siamo fiduciosi nella comprensione e accettazione di eventuali disagi che potrebbero esserci per le particolari difficoltà organizzative del momento, siamo anche certi che verrà compreso questo bel segnale di ripresa che vogliamo dare». Messaggi di auguri e buona riuscita della sagra sono arrivati anche dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, dal governatore del Veneto Luca Zaia e dal sindaco di Mira Marco Dori. Stand gastronomici aperti tutte le sere dalle 18.30. Stasera alle 21 animazione musicale. Domani ci sarà la visita guidata gratuita in villa Foscari la Malcontenta su prenotazione. Alle 11 santa messa del Redentore celebrata da don Alessandro. Alle 21 il gruppo “Marco e i Niagara”. Lunedì le orchestre “Gianni Dego e Jonathan Dego”. A mezzanotte gara della pastasciutta (aperta a tutti) e dopo anche la gara dell’anguria. Martedì la gran chiusura. Dalle 21 l’apertura del mercatino e a mezzanotte i fuochi d’artificio.

Anche questi, un po’ diversi dal solito. «I fuochi non saranno fatti esplodere, giocando con i riflessi sul Naviglio, ma in alto da diversi punti del paese», sottolinea Dario Giglio consigliere della Municipalità di Marghera delegato al territorio, «per evitare pericolosi assembramenti a ridosso del canale». —

Alessandro Abbadir

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