Ex Gasometri, il progetto contestato da tre scuole

Nell’area di San Francesco della Vigna saranno realizzati alloggi e varie opere per la collettività, ma per gli istituti 1.400 studenti saranno privati di spazi

VENEZIA. Gli istituti scolastici superiori Algarotti-Sarpi, Benedetti-Tommaseo e Ipseoa Barbarigo con i rispettivi dirigenti scolastici si muovono in modo congiunto contro il progetto di recupero dell’area degli ex Gasometri di San Francesco della Vigna, già approvato dal commissario Vittorio Zappalorto e ora riconfermato anche dal sindaco Luigoi Brugnaro, che dà via libera alla convenzione con la società Immobiliare del Corso srl, proprietaria dell’area acquistata da Veritas. Il progetto prevede la realizzazione di nuovi alloggi per una superficie di oltre 10 mila metri quadri, verde pubblico e percorsi pedonali per circa 4 mila metri quadrati e la cessione al Comune dell’area del Campo di San Francesco, oggi non accessibile e di proprietà privata. La società concessionaria dovrebbe realizzare a vantaggio della collettività anche un nuovo Ponte sul rio di Santa Giustina, il superamento delle barriere architettoniche sul ponte già esistente sulla fondamenta Santa Giustina e inoltre, realizzare una nuova struttura sportiva polifunzionale e coperta nell’area del cortile dell’Istituto Paolo Sarpi, da destinare a usi sia scolastici, sia extrascolastici, in base agli accordi che saranno stipulati tra il Comune e la Provincia. Nell’intesa raggiunta, compresa anche la riqualificazione della darsena che si trova di fronte all’area degli ex gasometri e il convento di San Francesco della Vigna, come da accordi tra il Magistrato alle Acque e lo stesso Comune.

Ma, con una lettera già inviata oltre che a Brugnaro anche alla Soprintendenza, le tre scuole contestano la legittimità dell’intervento e la penalizzazione che provocherebbe per i circa 1400 studenti degli studenti che usufruiscono degli spazi legati agli ex Gasometri.

La costruzione di quella che è definita nella lettera «una palestrina» comporterebbe per le scuole «la sottrazione dell’unico spazio esterno ricreativo per una popolazione scolastica di circa 1400 studenti: non è pensabile che tanti studenti, con un’età compresa tra 14 e 20 anni permangano in spazi chiusi per tutto il tempo scuola» e si richiede «una necessaria revisione del vigente piano scolastico per la sicurezza elaborato dai Vigili del fuoco nel 2014 per garantire le vie di esodo all’elevato numero di persone presenti giornalmente nell’edificio».

Si ricorda inoltre che il cortile del Sarpi, che è della fine degli anni Venti, è parte di un complesso storico da tutelare. Per questo le tre scuole chiedono a Brugnaro e alla soprintendente Emanuela Carpani di verificare la correttezza delle procedure amministrative seguite, di esprimere un parere vincolante e di sospendere il via libera alla “palestrina”.(e.t.)

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