Due ricorsi contro la fermata Actv
Contestata la posizione del pontile di Santo Spirito alle Zattere Un avvocato ricorre al Tar, il milanese Nardella si rivolge a Napolitano

Il nuovo pontile alle Zattere
Non c'è pace per la nuova fermata Actv Santo Spirito alle Zattere. Sono due i ricorsi presentati perchè venga spostato e uno è addirittura rivolto al presidente della Repubblica. E' stato notificato alla «Pmv», la società che per l'azienda comunale dei trasporti ha posizionato il pontile, ed è firmato dal milanese Nardella, proprietario della casa che è ancora in via di restauro al civico 274 della fondamenta. Racconta l'intera vicenda e sostiene che la sua proposta di spostarlo di alcuni metri - era disposto anche a sborsare i 10 mila euro necessari per il trasferimento - inizialmente era stata accolta, poi improvvisamente e inspiegabilmente è stata messa da parte e l'imbarcadero è rimasto dove era, di fronte a casa sua. Il secondo ricorso è stato presentato al Tribunale amministrativo del Veneto ed è firmato dall'avvocato Ginevra Baino, che oltre ad esercitare la professione forense e anche una di coloro che sarebbe stata danneggiata dal posizionamento della fermata di Santo Spirito. Come il milanese Nardella, che alle Zattere ha semplicemente la seconda casa, neppure l'avvocato Baino risiede nella città lagunare, dove evidentemente ha la seconda casa. I giudici amministrativi, comunque, hanno già fissato l'udienza, è prevista per giovedì 20 gennaio. Mai su un pontile dell'Actv c'era stato tanto accanimento. A chiudere da anni la nuova fermata erano stati gli abitanti delle Zattere, che hanno raccolto centinaia di firme visto che quella zona di Dorsoduro era malservita dall'azienda dei trasporti. Quando erano finiti i lavori (bricole e pedane) è spuntato il milanese che si è offerto di pagare le spese per lo spostamento di alcuni metri, visto che pontile gli ostruiva in parte la vista sulla Giudecca e gli avrebbe provocato anche parecchio rumore; il Comune aveva accolto la proposta, ma alla fine l'imbarcadero è rimasto dove era ed è stato inaugurato il 21 dicembre. Oltre ai ricorsi, contro la fermata si sono schierati anche 80 studenti universitari pendolari, i quali sostengono che il motoscafo impiega minuti in più e loro rischiano di perdere il treno.
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