Don Stefano multiparroco guida anche San Marcuola

Sostituisce don Federico Niero, per 24 anni pastore della chiesa di Cannaregio Oggi alle 10 la cerimonia d’insediamento alla presenza del patriarca Moraglia
Di Davide Vatrella

di Davide Vatrella

VENEZIA

. Diventerà un “multiparroco” per eccellenza, ma don Stefano Costantini, 52 anni di Burano, non sembra, almeno all’apparenza, preoccupato. Oggi è un grande giorno per la parrocchia di San Marcuola, intitolata ai Santissimi Ermagora e Fortunato.

Don Stefano, infatti, assumerà la responsabilità della chiesa, che conta 1.900 fedeli. Lo farà oggi alle 10 durante una solenne concelebrazione in chiesa, guidata dal patriarca Francesco Moraglia, accompagnato dal suo segretario, don Morris Pasian, da don Stefano stesso e da suo fratello don Giuseppe, cappellano provinciale della polizia. Don Stefano prende il posto di don Federico Niero, che lascia, per limiti di età e problemi di salute, dopo quasi 24 anni la responsabilità della parrocchia. Per far sì che ci sia il maggior numero di fedeli, don Stefano, che regge anche la parrocchia di Sant’Alvise, ha sospeso per oggi la messa delle 10 nell’omonima chiesa intitolata a San Ludovico di Tolosa.

«Sarà una di quelle poche occasioni», esordisce don Stefano, «nelle quali sarà difficile trovar posto in chiesa, ma spero sia anche un’occasione per far festa e per comprendere il valore di creare una maggiore unità fra tutti i fedeli delle parrocchie di Cannaregio».

Don Stefano, che due anni fa ha festeggiato i 25 anni di sacerdozio, è anche vicario foraneo di Cannaregio e guida anche l’equipe pastorale zonale. «La mancanza di vocazioni in centro storico», continua don Stefano, «è ormai un fatto risaputo e, proprio per questo motivo, dobbiamo chiedere aiuto, oltre che al Signore, anche a una maggiore corresponsabilità dei laici, che dovranno lavorare con sempre maggior impegno nelle comunità. Sicuramente, per quanto mi riguarda, essere parroco di tre realtà importanti come Sant’Alvise, San Marcuola e San Girolamo, che in tutto assommano 5.400 persone, mi aumenterà il carico di lavoro e di responsabilità, ma conto molto nel sostegno, oltre che dei miei superiori e dei fedeli, soprattutto nel generoso aiuto del Signore che ci sceglie, non per i nostri meriti e le nostre capacità, ma per la forza della sua grazia».

Alla concelebrazione di stamattina non dovrebbe partecipare il vecchio parroco, don Federico Niero: «Io gliel’ho chiesto di cuore», chiosa il “multiparroco”, «ma don Federico preferisce stare in disparte per non distogliere i fedeli sul sottoscritto e sull’atmosfera di festa. Comunque don Federico, visto che reggere due parrocchie è molto gravoso, mi ha assicurato che continuerà a collaborare celebrando un certo numero di messe festive. Essendo, alcune celebrazioni domenicali alla stessa ora (quella della 10, ndr), non potrò certo sdoppiarmi e, in questo senso, dovrò chiedere la collaborazione, oltre che a don Federico, anche a mio fratello».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia