Dagli ingoiatori ai corrieri insospettabili, come è cambiato il traffico di droga all'aeroporto di Venezia

VENEZIA La donna era arrivata all’aeroporto Marco Polo proveniente dal Sudafrica.
Il biglietto era pagato solo fino a Venezia e solo andata. Nella valigia non aveva soltanto documenti, indumenti intimi e vestiti. Infatti in un doppiofondo erano nascosti dieci chili di eroina. Scoperti, durante un controllo, dalla Guardia di Finanza.
Era il 28 dicembre scorso e ieri mattina Veronica Phillips Francis, 60 anni, originaria della Tanzania ma residente in Inghilterra, ha patteggiato 5 anni di carcere, Ora è rinchiusa nel carcere femminile della Giudecca dove di trova dal momento dell’arresto.
I finanzieri al Marco Polo con lei sono andati a colpo sicuro e forse avevano una dritta su cosa trasportava. Sta di fatto che poi le indagini sono state affidate al Gico della finanza di Mestre.
È emerso che la donna era un semplice corriere pagato per portare in Europa l’eroina. E in particolare in Italia. I trafficanti che l’hanno usata pensavano, vista l’età, che non sarebbe stata controllata. Si sono sbagliati.
Finito il tempo degli ingoiatori. Un tempo c’erano gli ingoiatori, disperati che rischiavano la vita per far sì che il loro stomaco facesse da contenitore allo stupefacente da trasportare in Italia. Poi anche loro sono passati di moda.
Troppi rischi (non certo legati alla vita del malcapitato corriere) uniti a una capacità sempre più spiccata da parte delle forze dell’ordine di stanarli e arrestarli.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia