«Cinema non a misura di disabili»

Qualche passo in avanti rispetto alle classiche multisala è stato fatto, ma anche il multiplex del centro Candiani non può essere definito un cinema a misura di disabili. In particolare, i posti a sedere di chi è costretto in carrozzella sono solo due e troppo vicini allo schermo e sopra agli stessi c’è un bocchettone che butta fuori aria fredda. La denuncia giunge da Gino Baoduzzi, responsabile dello sportello handicap di Rifondazione Comunista il quale, già mesi prima dell’apertura della multisala mestrina, aveva espresso alcune perplessità sul progetto proprio in relazione ai posti per disabili. «Di sicuro si vede meglio che in altri multiplex, tipo quello di Marcon», sottolinea Baoduzzi, «dove oltre a essere in prima fila si è anche costretti a stare in una posizione defilatissima. Per la persona costretta in carrozzella resta però il problema di essere attaccata allo schermo: per vedere deve quasi distendersi all’indietro. Non solo. I posti per disabili per ogni sala sono solo due: se un gruppo decide di andare al cinema, dovrà per forza vedere film diversi. Al Candiani, poi, l’altra volta ho visto il film con un bocchettone che sparava aria fredda posizionato sopra la testa. Non so se sia una consuetudine ma di certo non è una cosa piacevole. Inoltre le postazioni per chi è in carrozzella sono praticamente della gabbie. Ho provato anche a contattare l’architetto Caprioglio per segnalare questi problemi, ma non mi ha risposto».
Per quanto riguarda il posto in prima fila, “gli uffici tecnici mi hanno detto che è una sistemazione standard approvata dalla commissione disabilità. Beh, forse dovrebbero chiedere ai disabili cosa ne pensano. Io intanto rimpiango i cari vecchi cinema a platea, molto meglio di questi a forma di anfiteatro».
Gianluca Codognato
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