Carlin, due processi da riunificare
Udienza il 14 marzo per l'avvocato di Portogruaro

L’avvocato Massimo Carlin
VENEZIA.
Come previsto, a seguito della decisione della Corte di cassazione che ha annullato la prima sentenza di patteggiamento per Massimo Carlin, ieri il giudice veneziano Alberto Scaramuzza ha rinviato l'udienza per gli episodi di corruzione che riguardano i comuni di Chioggia e San Michele al Tagliamento. Il difensore del legale portogruarese, l'avvocato Marco Vassallo, ha chiesto al magistrato di riunificare in un unico procedimento i due - quello per Lignano Sabbiodoro e Portogruaro per i lquale aveva patteggiato un anno, nove mesi e dieci giorni - e quello per Chioggia e San Michele. Il pubblico ministero Rita Ugolini non si è opposto e neppure l'avvocato Antonio Forza, avvocato di parte civile per il comune di San Michele (anche l'imprenditore Dino Mengo si è costituito). Il giudice ha rinviato l'udienza al 14 marzo. La difesa e l'accusa avevano già un accordo di massima per patteggiare anche in questo secondo procedimento in modo da arrivare a una condanna complessiva di due anni di reclusione, coperti dalla sospensione condizionale della pena per non finire in carcere. Ma l'annullamento della sentenza chiesto dalla difesa e disposto dalla Suprema Corte di Roma ha impedito di patteggiare in continuazione con quella prima condanna. In realtà, la Corte di Cassazione ha accolto i rilievi del legale di Carlin per quanto riguarda la confisca dei beni. Il giudice Roberta Marchiori, infatti, oltre a sancire l'accordo raggiunto dalle parti sulla reclusione aveva disposto anche la confisca di una Jaguar e di metà della villa di via Sardegna di Carlin per raggiungere un valore di 109 mila euro in qualità di risarcimento. Per i giudici di Roma si sarebbe trattato di una cifra troppo alta e così ha annullato, rinviando ad un altro giudice. L'altro indagato, l'ex dirigente dell'ufficio tecnico di San Michele al Tagliamento Giannino Furlanetto (ora a capo di quello del Comune di Caorle), deve rispondere di minaccia. Il difensore, l'avvocato Emanuele Fragasso, ha chiesto il rito immediato così da saltare l'udienza e finire in aula davanti al giudice monocratico. (g.c.)
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