«Alla Sirai lavoratori a rischio sicurezza»

Con una testimonianza on line di un operaio e un duro comunicato stampa, il sindacato dei chimici veneziani della Cgil punta il dito contro Sirai srl, la società presieduta da Vincenzo Marinese, vicepresidente di Confindustria Venezia. Sirai è nata dall'unione dell'esperienza di due aziende - Sta srl e Ste srl attive nei settori dell'ingegneria e dei servizi per l'ambiente da oltre vent'anni - ed è la stessa società per cui lavorava Spiro Kozdhima, l'operaio 53enne di origini albanesi, morto il 21 luglio scorso dopo essere stato colpito dal getto di una pompa idraulica a 100 atmosfere mentre ripuliva un serbatoio nell’area delle imprese che lavorano in appalto per le società di Eni a Porto Marghera. Sull'infortunio mortale sono in corso le indagini dello Spisal e della magistratura, ma la Filctem-Cgil veneziana, in un comunicato stampa - insieme alla testimonianza diretta di un dipendente di Sirai sul sito www.parliamodilavoro.it - denuncia che «da molto tempo i lavoratori di questa società impegnata nelle bonifiche dei siti industriali inquinati di Porto Marghera stanno vivendo una situazione di gravissima difficoltà, in quanto il titolare sta imponendo a proprio piacimento delle regole che superano le leggi vigenti. Infatti non applicando la rotazione sulla cassa integrazione si creano profonde disparità tra gli stessi lavoratori».
«Ci risulta», aggiunge il comunicato sindacale, «che c’è un importante monte ore di ferie per alcuni lavoratori che continuano ad operare e che potrebbero essere sostituiti dai dipendenti in cassa integrazione», mentre «nei confronti di alcuni lavoratori si ipotizza il trasferimento in altri cantieri in Italia».
La Filctem-Cgil ritiene, quindi, del tutto «illegittima la modalità di gestione dell’azienda che espone i lavoratori a rischi elevati soprattutto per quanto riguarda la salute e la sicurezza». Nella sua denuncia il sindacato della Cgil afferma di «non avere mai osteggiato le riorganizzazioni aziendali» e di essersi sempre posto «in modo propositivo per affrontare i momenti di crisi e ragionare su come aiutare il proseguo delle attività industriali cercando le soluzioni più opportune. Per questo diciamo che con una corretta e trasparente conduzione aziendale si potrebbe gestire questo periodo nel migliore dei modi. Purtroppo quello che sta accadendo in questo ultimo periodo ci fa riflettere notevolmente, soprattutto perché questa azienda vuole mettere in silenzio i lavoratori. Questa per noi è una cosa inaccettabile e che non rientra nella storia delle aziende serie che abbiamo visto a Porto Marghera».
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