A Villa Salus è arrivata la «culla per la vita»
Accogliere la vita, sempre. Tra pochi giorni all'ospedale Villa Salus verrà collocata la «culla per la vita». E' la riedizione moderna della «ruota degli esposti», dove nei secoli scorsi mamme disperate potevano lasciare i neonati alle cure delle suore. Antica testimonianza della mobilitazione della società in favore delle fasce deboli. A Mestre l'iniziativa parte dal Movimento per la Vita. Franco Serraglio, presidente, spiega: «Il progetto, 38esimo in Italia, si avvale della collaborazione di Villa Salus. Il reparto di ostetricia-ginecologia dell'ospedale si prenderà cura del piccolo, adempiendo anche alle pratiche di legge per l'affido. E' l'alternativa al cassonetto per la raccolta dei rifiuti e all'aborto». I casi di abbandono dei neonati sarebbero in aumento, ma dati precisi non ce ne sono. «Punta dell'iceberg di un fenomeno drammatico di disprezzo per la vita e di solitudine - prosegue il presidente del Mpv - In Italia i parti anonimi in ospedale sono oltre 300 all'anno, ma non tutte le donne vogliono o possono recarsi in ospedale per partorire». La cronaca racconta storie di donne disperate. La «culla per la vita», coibentata con cuscini per accogliere il neonato in sicurezza e dotata di sensori per rilevarne la presenza, sarà collocata sul muro esterno di Villa Salus in una zona riservata. Appositi indicatori saranno installati lungo via Terraglio. «Inoltre affiggeremo manifesti anche nelle parrocchie e negli autobus - aggiunge Serraglio - Per noi l'iniziativa si pone nell'ottica della cultura dell'accoglienza e del rispetto della vita. Nasce nel tessuto urbano per creare mentalità». Il progetto avvicina persone senza speranza, che rischiano di arrivare all'abbandono perché lasciate sole. Il presidente evidenzia: «Ci sono donne che si trovano in situazioni di disperazione, spesso con famiglie che invitano a sbarazzarsi del feto o del neonato per non andare incontro ad altri problemi». Il Movimento per la vita, con sede in via Altobello 9, accoglie donne in difficoltà. Nel 2010 ne ha assistite 220, l'ottanta per cento straniere. Serraglio conclude: «Sono nati ottanta bimbi. Attualmente seguiamo 123 donne».
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